Pensieri vaganti, il libro di Maria Teresa Muratore tra poesia e racconti il sentimento autentico della vita

Pensieri vaganti, l’ultimo libro di Maria Teresa Muratore, una figlia d’arte, è una sorta di zibaldone di sogni ispirati, desideri dorati, dolcezze, purezze, ritmi, cadenze e armonie divise tra poesia e racconti. Quella poesia che aleggia sempre in ogni composizione, rappresentando quella parte intima che più l’autrice sente sua, anche nei racconti brevi. Già in “Astrazioni dal quotidiano” c’era stato un primo assaggio con una raccolta di raccontini e qualche poesia alternata qua e là raccolti in un periodo molto ampio. “Il libro attuale invece – racconta la scrittrice – è nato negli ultimi quattro anni e in questo senso è un’esperienza nuova perché i pensieri sono venuti in un flusso spontaneo, una volta in prosa e un’altra in poesia”.Sono cento tra racconti e poesie equamente divisi.
Maria Teresa Muratore, scrittrice viterbese, è tornata con un libro pubblicato lo scorso gennaio, che nel leggerlo oggi ci rende l’idea di come sia in equilibrio con questo tempo epocale che fermandosi improvvisamente ha fatto riemergere la predominanza dei valori, delle proprie radici, di quei sentimenti troppo spesso sopiti.
Pensieri vaganti come indicato nella prefazione del libro pubblicato dal gruppo editoriale Utterson è una sorta di mescolanza in cui si alternano pensieri, racconti e poesie. Dalla prima alla terza persona ogni narrazione, lirica o in prosa, ci rivela l’universo interiore dell’autrice, il suo modo delicato ma capace di osservare il mondo, il suo mondo animato da quelle persone che la circondano. “A volte è l’immaginazione a farla da padrone, altre la consapevolezza nitida della realtà, consegnando al lettore un sentimento autentico della vita”. “Pensieri Vaganti – afferma Maria Teresa Muratore – nasce, come tutti gli altri miei libri dall’esigenza di fermarmi a scrivere ogni momento che sento il bisogno di fissare sulla carta, per non dimenticarla, una cosa che vedo e attira la mia attenzione, è una necessità dell’assaporamento del vivere; la fonte di ispirazione è la vita stessa nella sua quotidianità, lo spunto è talvolta il momento di riflessione in un attimo sospeso del vivere quotidiano come in “Chi ha bussato?” o “Stesa sul letto” e talaltra un’immagine colta al volo che scatena un gioco di fantasia come in “Mattia” o “Il maraschino” o “Il piacione”, altre volte è cronaca, altre ancora è l’immedesimarsi nelle altrui sofferenze. L’idea è quella di condividere con gli altri questa mia esperienza, perché non sia fine a se stessa ma di incontro”.
Leggere questo libro significa farsi guidare dai sentimenti e abbandonare le emozioni effimere, è anche il modo ideale per affrontare questo periodo epocale che ci ha posti di fronte a una riflessione resa da un isolamento a cui non eravamo abituati. E’ un ritrovarvi la gioia delle cose durevoli: “Percepire intorno a sé altre vite altre emozioni sentire l’aria riempirsi di angosce dimenticate sofferenze sopite sogni nascosti e provare lo stesso acuto dolore come di ferite scoperte a cui è stato strappato il cerotto e lasciarsi attraversare da un brivido ascoltare la vita che scorre e ci ha fatto fratelli”. E’ il tratto finale della poesia “Costellazioni familiari” parte del libro che leggerlo ora ce lo rende ancora più vicino e famigliare.


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L’AUTRICE
Maria Teresa Muratore è nata a Viterbo, dove vive. Una laurea in Scienze Biologiche all’Università di Pisa e nel 1982 ha ottenuto la specializzazione in Patologia Generale alla “Sapienza” di Roma. Nell’ambito poetico ha ricevuto diversi riconoscimenti: secondo Premio “Claudia Fioroni”, primo Premio Speciale “Le Rosse Pergamene”, terzo Premio “Mercede Mundula”, Premio Speciale “Sant’Andrea” per l’Unità d’Italia. Per Alter Ego ha pubblicato Scartini d’amore (2013), Astrazioni dal quotidiano (2016) e per Augh! la silloge In terza persona (2017) che ha vinto la XXXI edizione del Premio Internazionale “Letteratura, poesia, narrativa, saggistica”, sezione inediti, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli e dalla rivista “Nuove Lettere”.

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