Coldiretti: urge un marchio nazionale a tutela nuove norme PE sul Bio

L’Europarlamento ha approvato nuove norme sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica, con il via libera, nel mercato europeo, a prodotti certificati come biologici contaminati da prodotti chimici fitosanitari. il nuovo regolamento concede agli Stati la possibilità di mantenere in vigore soglie meno restrittive per i residui di fitofarmaci o di contaminazione da Ogm con un grave danno di immagine per il settore del bio soprattutto nei Paesi, come l’Italia, nei quali gli standard di produzione sono molto elevati. Inoltre – afferma Coldiretti – la possibilità di produrre biologico senza utilizzare il suolo contrasta totalmente con i principi fondamentali che caratterizzano questo metodo di produzione, che non può prescindere dalla terra per difendere i primati della produzione Made in Italy è necessario – chiede Coldiretti – accelerare sul marchio nazionale per le produzioni biologiche italiane per consentire scelte di acquisto più consapevoli, con sei italiani su dieci (60%) che nel 2017 hanno comperato almeno qualche volta prodotti biologici, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. L’Italia detiene la leadership per numero di imprese bio, con il fatturato realizzato dal settore al consumo – conclude Coldiretti – che supera i 2,5 miliardi di euro: tra i canali di acquisto accanto alla grande distribuzione e ai negozi specializzati, particolarmente dinamici sono stati gli acquisti diretti dai produttori nei cosìdetti farmers market, con la rete degli agricoltori di Campagna Amica in testa.

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