41° dell’Università della Tuscia, avvincente lectio inauguralis di Amalia Ercoli Finzi

di Luciano Costantini

I primi quaranta anni di Unitus alle spalle, i primi quattro mesi da rettore di Stefano Ubertini, una splendida per quanto avvincente lectio inauguralis di Amalia Ercoli Finzi. Si apre così il 41° dell’Università della Tuscia in un Auditorium di Santa Maria di Gradi che vede la presenza massiccia di autorità politiche, religiose, istituzionali. Aperto dai docenti e, a seguire, dai componenti del Senato accademico, dai rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dai rettori di altri autorevoli atenei italiani. Chiuso dal Magnifico che guadagna lentamente il palco tenendo sotto braccio una donna, non più giovanissima, ma di una energia prorompente. E’ “la signora delle comete” come la presenterà poco più tardi il Rettore. Amalia Ercoli Finzi è la star (si passi il termine, una volta tanto) di una mattinata dedicata certamente e legittimamente alla canonica apertura dell’anno accademico, ma che serve pure a Stefano Ubertini per fare il punto dello stato dell’ateneo viterbese in un quadro nazionale assai complesso, con un sistema che spende sempre meno per didattica e ricerca a fronte di un tasso di qualità che continua a segnare punti a favore. “Basta riforme purchessia e più investimenti”, tuona il Rettore che per il resto della puntuale relazione manterrà invece sempre toni assai pacati. Un bilancio che, pur con tutte le sofferenze finanziarie, può considerarsi positivo. “40 corsi di studio, 700 insegnamenti, 30 convenzioni con istituzioni locali e nazionali, 9.000 studenti, 3 poli didattici (Viterbo, Civitavecchia e Rieti), 30 progetti nazionali, l’ultimo dei quali una spedizione in Antartide, l’ampliamento dell’area no tax per gli studenti, l’incremento delle iscrizioni, una popolazione attiva di 12.000 persone”. Sono i numeri che il Magnifico Rettore mette in fila. E annuncia altre iniziative, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, come la distribuzione di 10.000 borracce in alluminio per studenti e personale interno, la progressiva utilizzazione di vetture elettriche, la creazione di un parco Agrovoltaico. E poi agevolazioni economiche per trasporti pubblici e abitazioni. “Credo che Viterbo sia in Italia la migliore città per studiare”, conclude. Sarà un video appena prodotto e proiettato in anteprima a pubblicizzare i meriti della didattica e del territorio. La chiusura della relazione è un passaggio di testimone per Amalia Ercoli Finzi, professoressa onoraria del Politecnico di Milano che “ha cresciuto cinque figli e una sonda, Rosetta”. Una over 80 che dimostra una vitalità sorprendente. Dovrebbe parlare sul tema “Nello spazio senza confini”, in realtà parte da prima di Jurij Gagarin per arrivare alle comete, passando per Neil Armstrong. Senza confini è la competenza che dimostra miscelandola con una ironia che rende frizzante la “lezione”. E che “lezione”. La prima dell’anno 2019-2020 di Unitus.

  

   

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