Vitorchiano, Roma e Marzio, quel giovane ragazzo

Sulla torre di ingresso del paese di Vitorchiano, ma anche su molte finestre, porte e palazzi si trova spesso rappresentata della simbologia inerente a Roma….

Nel Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio in Roma, è conservata una statua in bronzo detta ‘Lo Spinario’ che rappresenterebbe Marzio, un giovane ragazzo di Vitorchiano; Incaricato di correre a Roma per avvertire i romani che i viterbesi stavano attaccando la sua città.

L’unica sosta che Marzio fece fu per togliersi dal piede sinistro una spina, così come la famosa statua lo immortala.

Il povero ragazzo arrivò poi stremato in Campidoglio per poi morire per la fatica dopo aver consegnato il messaggio….

I Romani rimasero molto colpiti da questo suo atto di fedeltà e vollero ricordare Marzio con una statua e dichiarare la città di Vitorchiano come  ‘fidelis’, ‘fedele’.

Per i romani la parola ‘Fidelis’, ‘fedele’ significava ‘fratellanza’, una vera e propria onorificenza data a questa popolazione e alla stessa città.

Durante tutto il Rinascimento fu tra le statue antiche più ammirate e copiate e in quell’epoca nacque probabilmente la leggenda del pastorello di Vitorchiano Gnaeus Martius che corse da Vitorchiano  a Roma per avvertire dell’arrivo degli invasori etruschi, si affrettò ignorando la spina che gli era entrata nel piede, fermandosi per estrarla solo a missione compiuta.

Tra il XII e XIII secolo quando ogni città cercava di essere indipendente, Vitorchiano decise di portare avanti questa fratellanza schierandosi con Roma e diventando una vera e propria spina nel fianco per la città di Viterbo, nel 1233 quando Viterbo attaccò Vitorchiano, i Romani intervennero in aiuto e obbligarono poi i viterbesi a risarcire Vitorchiano per i danni subiti .

Nel 1266 gli Annibaldi vantavano un credito con il senato romano di 2400 scudi, allora la città di Roma diede come pegno per il debito la città di Vitorchiano, i vitorchiesi però riscattarono loro questo debito, il Campidoglio rimase cosi  colpito dal gesto, che dette ordine di assumere 10 nativi di questa città per servire il Senato romano,forse come ringraziamento, premio o per riscattarsi e onorare questa gente….

Nel 1267 un connestabile e 12 armati di Vitorchiano fecero la guardia alle mura di Roma chiedendo che questo servizio potesse essere loro attribuito anche in futuro per vigilare sulla sicurezza della città…. Non a caso a Vitorchiano troviamo scolpite le lettere SPQR ….

Nel 1926 alcuni cittadini di Vitorchiano vennero assunti come valletti per presenziare durante importanti cerimonie come discendenti di questi ‘fedelissimi’ e rinnovarne l’istituzione.

Oggi sono i vigili urbani di Roma Capitale  a ricoprire le vesti di questi ‘fedelissimi’, durante le cerimonie e le divise storiche che indossano sono ancor quelle che la tradizione vuole che siano state disegnate dallo stesso Michelangelo! Quelle cioè dei ‘fedelissimi di Vitorchiano.  Fddeli nei secoli.Sempre

 

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(Riccardo Massaro la storia in pillole)

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