Unitus, un convegno sulle responsabilità sanitarie per onorare il quarantennale dell’Ateneo

di Nicole Chiassarini

Martedi 8 ottobre mattina, presso l’Aula Magna del Rettorato di Santa Maria in Gradi, si è svolto il convegno sulla responsabilità sanitaria, tema importante indirizzato alla vita di ogni giorno in cui questi aspetti trovano continui riscontri.
Si è iniziato con i saluti istituzionali, presenti tutte le autorità che si sono proposte per l’organizzazione dell’evento: il Rettore Alessandro Ruggieri, l’Assessore Antonella Sberna, il Presidente del Tribunale di Viterbo Maria Rosaria Covelli, il Direttore Generale della ASL di Viterbo Daniela Donetti, il Presidente Ordine dei Medici di Viterbo Antonio Maria Lanzetti, il Presidente Ordine degli Avvocati di Viterbo Marco Prosperoni e il Presidente della Camera Civile di Viterbo Rosita Ponticiello.
Due sessioni, quelle protagoniste del convegno, presiedute dal Presidente del Tribunale di Viterbo, Maria Rosaria Covelli e dal Professore Andrea Genovese, dell’Università degli Studi della Tuscia. Sono stati esaminati due profili differenti che caratterizzano il tema portante della responsabilità sanitaria, il profilo procedurale e il profilo sostanziale. “Vorrei ringraziare tutti per la partecipazione e la forte collaborazione con l’Università, che coinvolge anche i nostri studenti di giurisprudenza, di economia e di scienze politiche – ha aperto la giornata il Rettore Ruggieri. Grazie all’Ordine degli Avvocati di Viterbo, istituzione a noi molto vicina, all’Ordine dei Medici che ha partecipato con entusiasmo e al Comune, parte fondamentale per il risultato delle nostre attività. L’Università svolge un’importante funzione sociale, oltre che didattica e di ricerca, in cui ci poniamo il fine di mettere insieme tante parti come oggi, in questo caso la parte giuridica e la parte medica. Ma in ogni caso vorrei far notare l’attualità dei temi scelti, che uniscono all’aspetto scientifico anche la peculiarità di essere temi oggetto della vita di tutti i giorni”.
Sempre al primo posto per offrire momenti di alto livello culturale per i suoi studenti, l’Università continua ad avere un peso determinante per il territorio della Tuscia, attraverso momenti di collaborazione costante con le istituzioni e giornate attente a creare in questi settori un linguaggio comune. I diritti del paziente e del medico, l’attività sanitaria, delicata e sotto una forte e costante esposizione e che incide su tanti aspetti, sia nella vita delle persone, sia dell’organizzazione sanitaria. “Bisogna investire sulla qualità e la sicurezza delle cure – ha detto il Direttore Generale della ASL di Viterbo –, elemento etico e morale per i cittadini. Bisogna fare un investimento serio anche per la sostenibilità economica dell’azienda”.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici è intervenuto sul problema comunicativo e sul dovere di porre il proprio lavoro a disposizione della società. Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo, invece, ha parlato di sguardi. Gli sguardi di un padre, medico, sinceramente in pensiero per un paziente; gli sguardi di un figlio, che piange un padre morto a causa di una diagnosi mal interpretata. “Questo è un tema che presenta un alto grado di complessità, tocca varie branche del diritto. La responsabilità sanitaria per gli operatori del diritto è anche un insieme di emozioni che si portano nell’esperienza personale. Questa attività ha una profonda rilevanza in ognuno di noi, è l’espressione dell’alta aspettativa che le persone hanno nei confronti di tutti gli operatori dell’area sanitaria”.
I saluti si sono conclusi con un intervento del presidente della Camera Civile di Viterbo, tornando a fare considerazioni sull’importanza della creazione di un linguaggio comune, attraverso uno studio sul territorio. Attraverso il lavoro di tutti gli operatori del settore. Un osservatorio utile per incidere seriamente sul territorio.
Si è entrati, poi, nel vivo dell’aspetto prettamente giuridico delle responsabilità sanitarie. Come incentivare soluzione controversie, attraverso mediazione di soggetti pubblici. Lo studio della figura del consulente tecnico, fondamentale in questo ambito, in quanto in grado di portare a conclusione un processo, e l’importanza dell’atteggiamento del soggetto pubblico, di tipo transattivo, volto alla mediazione e alla riconciliazione, per poi concludere con la centralità dell’informazione in ambito medico-sanitario.
All’interno degli interventi della mattina per il profilo procedurale, presieduti dal Presidente del Tribunale di Viterbo Maria Rosaria Covelli, hanno partecipato il professore di Diritto Privato dell’Università degli Studi di Roma Sapienza, Luca Di Donna, con una relazione inerente le obbligazioni della struttura sanitaria, un tema controverso e dibattuto. Il professore di Diritto Privato all’Università degli Studi di Napoli Parthenope, Roberto Carleo, il quale ha trattato il tema dell’onere probatorio nell’ambito delle responsabilità e suggerendo il linguaggio informatico, come soluzione comune, in grado di sfavorire la negligenza e portare benefici alla scienza clinica. L’Avvocato del Foro di Roma, Luigi Carvelli, che ha parlato del giudizio civile con oggetto la responsabilità sanitaria. Un dibattito sulle responsabilità, nonché sull’importanza di una buona consulenza tecnica in grado di fare la differenza. Il Presidente II Sezione Civile del Tribunale di Roma, Francesco Oddi, il quale ha ribadito la centralità della figura del consulente tecnico, dell’importanza delle specializzazioni e ai problemi relativi la formazione di tali consulenti tecnici, non solo di sapere scientifico, ma anche per l’iter giudiziario e processuale. L’Avvocato del Foro di Roma, Daniela Piccioni che ha incentrato il proprio discorso sul profilo penale, offrendo ai presenti un’interessante lezione di diritto penale. Il professore di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi della Tuscia, Luigi Principato che ha concluso la mattina con considerazioni su profili di tipo costituzionale, sulla responsabilità del medico ausiliario e della struttura pubblica.
Durante la sessione pomeridiana per il profilo sostanziale, presieduta dal Professore Avvocato Andrea Genovese, si è parlato di aspetti direttamente connessi all’aspetto della giusta informazione in ambito sanitario. Sono intervenuti il Presidente di Sezione, Corte di Cassazione Adelaide Amendola che ha parlato del consenso informato. Consenso che il paziente concede successivamente ad un’adeguata informazione, che si trova nell’ambito del Diritto all’Informazione. La Biologa Specialista in Genetica Medica Marina Baldi, con una lezione sulla responsabilità sanitaria da indagini genetiche prenatali, sulle malattie genetiche e sul Progetto Genoma Umano. Il professore di Diritto Privato dell’Università degli Studi della Tuscia, Maurizio Benincasa che ha continuato spiegando la responsabilità sanitaria successive ad un’amniocentesi. La professoressa di Diritto Processuale Civile dell’Università degli Studi della Tuscia, Gina Gioia con un intervento sulla responsabilità medica e il nesso di causalità, questione complessa, sull’importanza delle prove di fatti costitutivi. Il Direttore Sanitario della ASL di Viterbo, Antonella Proietti che ha parlato della sicurezza delle cure e la responsabilità professionale, incentrandosi sull’importanza del modello organizzativo basato sulla sicurezza delle cure. L’Avvocato del Foro di Roma Rita Tuccillo, che ha spiegato il ruolo delle linee guida. Infine il professore di Diritto Private dell’Università degli Studi di Brescia, Alberto Venturelli che ha concluso con un tema di grande attualità e di grande importanza, la responsabilità sanitaria da emotrasfusione e da vaccinazione.
L’Università degli Studi della Tuscia, giunta al suo quarantennale dall’apertura, continua e dimostra con fatti oggettivi di avere come punto di riferimento il desiderio di proporre argomenti di alto livello culturale all’interno della città di Viterbo, stabilendo giornate interamente dedicate ad aspetti molto importanti sia dal punto di vista scientifico, che da quello sociale.La giornata odierna con i suoi contenuti altamente coinvolgenti ne è stata tangibile prova.

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