Unitus, “Giusti tra le nazioni”nella lista Rita Orlandi Corbucci

Una sobria cerimonia per ricordare, ma anche e soprattutto per sottolineare l’impegno per il futuro. Contro il razzismo di ogni genere: etnico, religioso, politico. L’aula magna dell’Università della Tuscia ospita la celebrazione di un evento lontano nel tempo, quello di una ragazza che a Viterbo durante un rastrellamento nazifascista contro gli ebrei salva un bambino dalla deportazione e da sicura morte. Lei è Rita Orlandi Corbucci, 17 anni all’epoca dei fatti, lui Stefano Di Porto e di anni ne ha appena sei. In memoria della donna è stata conferita ai familiari la medaglia di “Giusti tra le nazioni”, che viene attribuita ai cittadini non ebrei che si siano distinti in attività a favore della salvezza degli ebrei stessi.La cerimonia per l’attribuzione della più alta onorificenza civile conferita dallo Stato d’Israele , promossa dallo  Yad Vashem, il Centro mondiale per la memoria dei martiri e degli eroi della Shoah, istituito subito dopo la nascita d’Israele (maggio 1948). A ricevere il riconoscimento il figlio della donna Mauro e il nipote del bambino Stefano. Che al termine della cerimonia si sono abbracciati come autentici fratelli, dopo aver ricordato i tristi episodi della guerra, ma pure l’esempio di meravigliosa solidarietà umana tra una giovane e un fanciullo che appena si conoscevano. Toccanti le loro testimonianze. A presiedere l’incontro nell’aula magna di Unitus il rettore Stefano Ubertini. Presenti il commissario straordinario del Comune di Viterbo, Antonella Scolamiero, i vertici delle associazioni ebraiche d’Italia e un alto funzionario dell’ambasciata d’Israele. Tutti hanno ricordato la necessità di combattere con grande puntualità e forza il fenomeno dell’antisemitismo che oggi più che mai sta facendo registrare inquietanti segnali di rinascita, spesso nella colpevole e quasi generale indifferenza. Ecco proprio l’indifferenza è oggi il male peggiore da aggredire e sconfiggere. (L.C.)

 

I Giusti italiani

Il termine“Giusti tra le nazioni” (Righteous Among the Nations, in ebraico:  Chasidei Umot HaOlam) indica i non-ebrei che hanno rischiato la propria vita per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista, dalla Shoah. Sono oltre 20.000 i Giusti nel mondo e 417 gli italiani che hanno ricevuto sinora tale riconoscimento. Il titolo è conferito da una commissione della Suprema corte Israeliana dal 1963.

“Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni, viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome, riceve un certificato d’onore ed il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. Da oggi anche c’è anche Rita Orlandi Corbucci. Ad ogni Giusto tra le nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara

 

 

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