A Viterbo c’è la possibilità di vistare la mostra che si intitola “Omaggio a santa Rosa. Il viaggio dei papi a Viterbo nei tempi moderni”.
Inaugurata lo scorso luglio, è allestita all’interno del Monastero dedicato alla Santa patrona di Viterbo per acclamazione. L’ingresso alla mostra – patrocinata dall’Università degli Studi della Tuscia, dal Centro Studi Santa Rosa e dalla Federazione delle Clarisse Urbaniste d’Italia – è gratuito.
Il tema focalizza il legame indissolubile tra il papato e la città di Viterbo, sede papale per 24 anni, dal 1257 al 1281. Il percorso espositivo ci fa rivivere le visite dei Pontefici al Monastero di Santa Rosa tra XVIII e XXI secolo, con grande attenzione anche al tema del pellegrinaggio, una tipologia di viaggio legato al sacro che, nel corso dei secoli, ha sempre coinvolto personaggi illustri e non. Nell’esposizione, tra i vari oggetti sacri, si può ammirare una lettera originale di papa Alessandro IV del 27 giugno 1255, dove definisce Rosa come una Santa. Ma già Innocenzo IV, il 25 Novembre 1252, fece avviare delle indagini per la santificazione. Il documento è custodito all’interno dell’Archivio storico Vaticano. Il processo di canonizzazione, però, non è mai stato portato al termine. Alla mostra in omaggio ai pontefici a ciascun viaggio pontificio è dedicata una specifica sezione, che presenta documenti, immagini, libri e doni offerti dai pontefici a santa Rosa: reliquie, calici e altri oggetti liturgici, alcuni dei quali restaurati in occasione dell’esposizione. Nell’ampio salone centrale che immette nel bellissimo chiostro fanno ben spicco alcuni abiti papali. Tutto si sviluppa in un ambiente ampio e particolarmente rasserenante in cui da un grande candeliere con le rose in cera sprigiona il profumo di questo fiore che rende tutto ancor più inebriante. La mostra è visitabile fino al 20 Dicembre prossimo tutti i giorni nei seguenti orari: la mattina dalle 9,30 alle 12,30 e pomeriggio dalle 16 alle 18,30, con il pomeriggio del lunedì escluso. All’ingresso i visitatori che vi giungono troveranno i souvenir per ricordare il significativo passaggio,la grazia dell’accoglienza resa dalle volontarie unite alla suora Francescana Alcantarina e intorno ancora tante rose, mentre nella prima sala imperante domina il corpo della Santa giovinetta ancora incorrotto, racchiuso in una teca di vetro ben visibile dall’esterno che rende questa mostra molto interessante e tanto spirituale.Rimane un dato rilevante: che il processo di canonizzazione, iniziato non appena Rosa morì, non è stato ancora completato.
L’autrice
Alessia Elena Stefanelli, originaria della provincia di Latina, amante della musica, della storia e delle arti cinematografiche, è iscritta al corso di laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali L-1 presso l’Università della Tuscia di Viterbo.







































