Ultimatum alle palestre: e il rischio saremmo noi?

di Giulia Benedetti

Con l’aumentare dei contagi del virus Covid-19, si rende sempre più necessaria l’adozione di misure di sicurezza per contenere il diffondersi della pandemia. In risposta a questa esigenza è stato emanato il nuovo Dpcm,che lascia palestre e piscine che rimangono aperte ma hanno una settimana di tempo per adeguare i protocolli. In mancanza di misure contenitive da parte delle strutture si rischia la chiusura. Una decisione a cui non potevano non seguire perplessità e polemiche, espresse da molti imprenditori della Tuscia.

Primo fra tutti, Franco Malè, proprietario del Fitness Palace di Viterbo e fondatore del gruppo Apriamo le palestre “Noi ci siamo adeguati da maggio, come imposto dal Governo. A mio avviso, sarebbe stato meglio sanzionare solo chi non rispetta le regole, invece di prendere di mira l’intero settore. Anche perché, tutto ciò non farà che arrecarci danno: le persone cominciano a pensare che la prossima settimana chiuderanno le palestre, di conseguenza non vengono più. L’errore è stato nell’esporre il concetto. Sembra quasi di essere tornati a scuola: se viene punito uno, viene punita tutta la classe”.

Della stessa opinione il neo-imprenditore Alessandro Pezzato, proprietario della palestra Junkers di Montefiascone, aperta da poche settimane “Io ho investito molto tempo e denaro per rispettare le norme anti-covid. Avete idea di quanto pesi il costo dei disinfettanti? Sinceramente, sono infastidito che a causa di qualche incapace debba essere penalizzato anche io. Come al solito, le persone che lavorano invece di essere premiate, vengono penalizzate. Ieri, ho visto una marea di persone che si accalcavano alla fermata dell’autobus, per non parlare di quelle nei centri commerciali. Ed il problema dovrebbe essere gli iscritti nella mia palestra?”

Carlo Blengo
, proprietario della K2o di Vetralla, concorda con i suoi colleghi “Stiamo subendo danni a fronte di una manovra che ha di terrorismo psicologico. Ci stanno facendo affondare. Un genitore che manda i figli in palestra aspetta la prossima settimana, in attesa di sapere se chiuderemo o meno e ciò non fa che danneggiarci.

Per carità i controlli sono necessari. C’è necessità di controlli rigorosi, di indossare la mascherina e sanzionare chi non la indossa, cosa che mi sembra non stia accadendo. Il problema non è dentro le palestre, il problema è negli assembramenti fuori.”

Dalle parole emerge una profonda frustrazione che accomuna tutti gli imprenditori di questo settore, tra cui Valentina Mengarelli, della palestra Sinergy di Civita Castellana “Noi non abbiamo fatto niente di male per meritare atti coercitivi del Governo.  Trovo frustante che veniamo messi tutti sulla pubblica gogna, come se nessuno avesse adottato i giusti comportamenti. Io e la palestra che rappresento, abbiamo osservato tutte le regole imposte e mi dispiace che ciò non venga premiato o preso in considerazione. Invece di minacciare di chiuderci tutti, avrebbero potuto semplicemente effettuare i giusti controlli.”

Le voci degli imprenditori della Tuscia sembrano suonare in maniera unanime, con le stesse note di frustrazione e delusione da parte di un Governo le cui intenzioni, senz’altro volte a proteggere i cittadini, sono espresse tramite un ultimatum che a molti ricorda i maestri di scuola. In attesa che ci siano ulteriori sviluppi sulla vicenda (speriamo positivi), attendiamo impazienti questi fatidici 7 giorni. Ma chi non si adegua chiuderà.

Le regole da rispettare
Per accedere alle palestre sarà obbligatoria la prenotazione. All’ingresso è prevista la registrazione dei dati ove richiesto, numero del documento di identità. Una misura necessaria a garantire il tracciamento in caso di eventuali contagi. Gli elenchi saranno conservati dalle palestre per due settimane.

Gli accessi saranno regolamentati in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 °C. Per gli spostamenti nella struttura, con mascherina obbligatoria, servono percorsi alternati destra-sinistra nei corridoi, verso e dallo spogliatoio.

Spogliatoi, servizi igienici e docce dovranno essere frequentemente igienizzati e organizzati in modo tale da garantire il distanziamento fra gli sportivi. Sarà possibile ricorrere ad apposite barriere di separazione fra un piatto doccia e l’altro o fra le sedute. Gli accessi dovranno essere comunque regolamentati e dovrà essere assicurata la distanza di almeno 1 metro.

Vanno regolamentati i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, al fine di garantire la distanza di sicurezza: o almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica.

I macchinari in dotazione delle palestre dovranno essere distanziati e igienizzati dopo ogni utilizzo. Gli sportivi non potranno muoversi a meno di due metri dalle altre persone e dovranno aver cura di disinfettare le mani con appositi igienizzanti a ogni utilizzo del macchinario.
Le lezioni collettive saranno consentite soltanto ove la grandezza degli ambienti lo permetta.

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