Tributo a De André. Hotel Supramonte e Marcorè riempono la piazza

Luciano Pasquini

Il pubblico è accorso numeroso perché la serata è quella delle grandi occasioni e la scelta della piazza, San Lorenzo, ne è la conferma, accoglie dall’inizio gli appuntamenti più importanti. Parlavamo di folla, sì tantissima, ha voluto rivivere De André al Caffeina Festival, costipata nei gradini, nelle fontane in ogni centimetro recuperato. Gli Hotel Supramonte, ormai è conclamato, riescono a reggere timbro e voce dell’intera discografia di Faber, alla omonima canzone Hotel Supramonte riservano un’interpretazione eccezionale e ogni volta che si sente riesce a emozionare in maniera profonda con quella frase che col suo ordine discreto entra dentro ogni cuore: “Ma dove dov’è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore?”. Ma il repertorio ha attraversato i maggiori successi: La guerra di Piero, La canzone di Marinella, il Pescatore, Bocca di Rosa… e nella parte finale avviene il cambio: Neri Marcorè che canta De Andrè, le canzoni che si ascoltano meno, un confronto con le canzoni del grande cantautore italiano, con voce e chitarra. Una voce calda quella di Marcorè che ben si presta a questa sperimentazione, il suono per entrambi gli artisti è omogeneo, le canzoni non hanno perso la sonorità tipica del cantautore genovese. Neri Marcorè affronta la prova regalando uno spettacolo emozionante, senza perdere lo stile di De Andrè che rimane protagonista della scena. E al suo intonare “Il Pescatore” la piazza rompe il silenzio e lo segue. Il pubblico ringrazia per uno spettacolo di qualità e di grande emozione.

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