Sesto centenario della Madonna della Quercia: processione e Giubileo straordinario

Donatella Agostini

La città di Viterbo si appresta a rivivere un altro grande evento religioso dopo Santa Rosa: il rinnovo del Patto d’Amore con la Madonna de La Quercia. A distanza di sei secoli esatti da quando l’immagine della Madonna, dipinta su una tegola, venne appesa a un albero di quercia, e a 550 anni da quando iniziò il culto ed ebbe inizio l’edificazione del Santuario mariano a due chilometri dal centro, Viterbo è pronta a celebrare l’importante ricorrenza, alla quale il Pontefice ha concesso un Giubileo Straordinario. “Il Giubileo, che durerà fino al 9 settembre 2018, conferisce il giusto spessore a questo appuntamento così importante e particolare: cento anni fa infatti il centenario non si poté celebrare per la guerra in corso”, ha esordito don Massimiliano Balsi alla conferenza stampa del 5 settembre a Palazzo dei Priori. Nella mattinata del 10 settembre infatti verrà celebrata la messa e aperta la Porta Santa, alla presenza dei vescovi Fumagalli e Chiarinelli.  Nello stesso giorno, attesi oltre duemila pellegrini per la grande processione che partirà da Viterbo alle ore 16 da piazza del Teatro e unirà fisicamente il Santuario alla città, percorrendo il viale alberato voluto da papa Farnese e oggi conosciuto come viale Trieste: in testa il grande Corteo Storico di Santa Rosa, a suggellare lo stretto legame fra i due santuari viterbesi. Suor Francesca, madre badessa del monastero di Santa Rosa, presente alla conferenza stampa, ha ringraziato i volontari che hanno permesso nuovamente il rimettersi in moto del Corteo, che ha sfilato per le vie cittadine solo pochi giorni fa. Alla solenne processione saranno presenti anche gli Sbandieratori e cinquanta Confraternite religiose, anche di fuori provincia. Oltre al Cuore di Santa Rosa, portato in spalla come di consueto dai Facchini, saranno presenti alla processione le reliquie degli altri Santi viterbesi, santa Rosa Venerini, San Crispino, Santa Giacinta. Di seguito, i gonfaloni del comune e della provincia di Viterbo con le autorità cittadine. Una ricorrenza che il Santuario, centro di incontro sociale, artistico e culturale oltre che religioso, si appresta a vivere restituendo ai cittadini spazi finora non accessibili, come il caratteristico Museo degli Ex voto e il bel chiostro rinascimentale. “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto finora”, ha aggiunto Irene Temperini presidente della Pro Loco. “Oltre a rivalutare la Basilica, che contiene tesori artistici inestimabili, stiamo cercando di rinsaldare il legame affettivo tra il Santuario e il centro storico viterbese”. Un legame che ha radici storiche: nel 1588 i priori viterbesi nominarono la Madonna de La Quercia custode della città. Nel palazzo dei Priori, attuale sede del Comune, esiste una sala dedicata al culto della Madonna de La Quercia, splendidamente affrescata nel Cinquecento da Tarquinio Ligustri. In occasione del centenario mariano, l’8 settembre vi sarà allestita la mostra “Viterbo e la sua Custode”, curata dallo storico dell’arte Fulvio Ricci. “Verranno esposte tre significative tele appartenenti al Museo Civico, che contiene la collezione d’arte più importante del centro Italia: l’Assunzione della Vergine di Giovan Francesco Romanelli, illustre esponente del barocco europeo; l’Adorazione dei Magi dell’orvietano Cesare Nebbia e la Dormizione della Vergine di Aurelio Lomi. Artisti eccezionali e ingiustamente misconosciuti” ha spiegato Ricci. “Patto significa accordo, un concetto civile prima ancora che religioso – ha aggiunto il sindaco Leonardo Michelini – E avere una sala dedicata alla Madonna della Quercia nel nostro Palazzo Comunale dimostra la validità attuale di questo patto ed è una cosa molto bella”. Previsto per l’occasione anche un apposito annullo filatelico.

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