Riflessioni del Cai di Viterbo sul rave party del lago di Mezzano

Gli eventi relativi al rave svoltosi a ridosso del lago di Mezzano nella caldera di Latera devono porci una seria riflessione. E non solo per i rischi legati ad una recrudescenza della pandemia tra le comunità limitrofe e oltre o per la violazione di una proprietà privata.

La caldera del lago è  una ZPS (Zona di Protezione Speciale). E’ una zona di protezione posta lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, finalizzata al mantenimento ed alla sistemazione di idonei habitat per la conservazione e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici di interesse comunitariotra cui anche i migratori (Nibbio bruno, Albanella minore, Lanario, Succiacapre, Tottavilla, Calandra, Averla piccola, Ortolana).

All’interno di questa area vi si trova un SIC (Sito di Interesse Comunitario) che è individuato nell’ area del lago di Mezzano, che insiste nella stessa caldera, e ai cui bordi prendono vita alcune tipologie di faggete ed altre formazioni vegetali di alto valore naturalistico tra cui specie rare e minacciate. Inoltre nell’area del lago vivono il Nibbio bruno ed il Martin pescatore. Sono osservate altre numerose specie di uccelli (circa 60) tra cui molte che vivono nelle zone coltivate della caldera. Poi vi sono sia specie anfibie in via di estinzione e varie specie ittiche.

La zona inoltre presenta delle emergenze archeologiche risalenti all’età del bronzo.

Tali attribuzioni inseriscono queste aree nella rete Natura 2000 che è una rete di siti di interesse comunitario (SIC), e di zone di protezione speciale (ZPS) creata dall’Unione Europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell’Unione Europea.

I vincoli posti, ai fini della conservazione e dello sviluppo di questo complesso sistema ecologico/ambientale (nel quale anche l’agricoltura e l’allevamento del bestiame hanno una loro funzione), sono molteplici e vanno da quelli orientati per le aree del bosco, pascolo ecc, a quelli integrali,  fino a quelli assoluti e relativi al sistema morfologico e biologico costiero.

Ora è successo che tutto questo per il periodo di una settimana in quel di Ferragosto, non ha più avuto alcun senso e significato, come se le aree in oggetto fossero lì, a disposizione per qualsiasi tipo di utilizzo/abuso/sfregio.

E’ presto per dire quali danni al sistema sono stati apportati da questa aggressione così violenta (acustica, luminosa, gas di scarico, immondizia, saponi, liquami, pressione umana eccetera eccetera eccetera).Riteniamo che comunque l’impatto sia stato abbastanza rilevante e non solo per la fauna selvatica ma anche per il sistema agro-silvo-pastorale che si integra con quello naturale.

Senza poi contare il danno economico per quelle aziende che trovano nell’area una loro collocazione.

Sicuramente i giovani che hanno vissuto l’esperienza del rave si saranno trovati stupiti nel poter osservare un ambiente di tale bellezza come la caldera del lago di Mezzano. Ma è proprio nel momento in cui hanno preso coscienza di tale bellezza che il danno era già stato perpetrato.

Questo evento drammatico deve farci riflettere moltissimo sull’importanza dell’ambiente in cui l’uomo vive e di come questa specie (dominante?) sia in grado a volte di arrecare danni irreparabili allo stesso.

 

Il CAI di Viterbo

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