RACCONTI BREVI/Non c’è segnale

SEGNALE

Il ragazzo dell’incubo fa entrare il ragazzo in lutto e lo fa mettere seduto, gli dice che adesso prende il cellulare. << Devo chiamare mio padre,>> dice il ragazzo in un lutto, e si strofina il viso con entrambe le mani. L’altro va in camera a prendere il cellulare, torna nel salone e si accorge che non ha segnale. Allora prende il cordless e lo passa al ragazzo in lutto, il quale fa il numero e appoggia il telefono all’orecchio sinistro. Dice: <<Non c’è segnale>>. Il ragazzo dell’incubo prende il telefono e controlla: non c’è segnale. Poi torna in camera e prova ad andare su internet con il computer ma internet non funziona. Dice: <<Ci deve essere un problema con le linee. Dimmi, cos’è successo?>>. Il ragazzo in lutto racconta degli scoppi, di quando è andato in sala e ha trovato il nonno morto sul pavimento, di come ha provato a chiamare l’ambulanza e il padre e ha scoperto che i telefoni non funzionano, di aver pensato di suonare a lui perché è la prima cosa che gli è venuta in mente di fare. <<Quando cerchi di trovare una soluzione, la prima cosa che fai è guardarti intorno,>> dice. 

I due ragazzi discutono un po’ e decidono di scendere in tabaccheria, che è al piano terra del palazzo, per provare a chiamare da lì. Aprono la porta e iniziano a scendere le scale. Sentono le urla di un uomo che bussa alla porta della ragazza del primo piano. La ragazza del primo piano è bellissima, nella piazza la conoscono tutti. È stata per un bel po’ di tempo con un pazzo che beve, un tizio “bello e dannato”, è la definizione giusta. È più di una volta che succede questa cosa, tutti nel palazzo lo sentono, lei quando lui fa così non gli apre mai. Le persone le chiedono se va tutto bene e lei dice che sì, va tutto bene. La ragazza bellissima quando qualcuno prova a entrare in questo discorso diventa evasiva. I due ragazzi si fermano, si guardano, non si dicono niente e continuano a scendere, poco più lenti di prima. Quando arrivano al primo piano si fermano: l’uomo è davanti la porta e ha un accenno di respiro affannato; è visibilmente ubriaco, urla: <<DI’ A QUEL PESCE LESSO CHE SE LO PRENDO LO AMMAZZO! HAI CAPITO? HAI SENTITO QUELLO CHE HO DETTO? LO AMMAZZO!>>.  Poi si volta e li guarda, loro lo guardano, sono immobili; poi l’uomo ubriaco dice: <<Che avete da guardare?>>. Colpisce la porta con un pugno e scende. I due ragazzi rimangono fermi a guardare mentre se ne va. Il ragazzo in lutto sospira. 

La porta si apre per metà. La ragazza bellissima si sporge cautamente: è in mutande e indossa una maglietta bianca con disegnata una banana e un ananas, non porta il reggiseno. I due ragazzi la guardano immobili, lei li guarda, si guardano. La ragazza bellissima dice: <<Cosa avete da guardare?>> e chiude la porta. Il ragazzo dell’incubo vorrebbe commentare il corpo della donna, poi guarda il ragazzo in lutto e decide che non è il caso. 

Scendono, aprono il portone e si riversano all’esterno: è una bella giornata. Sul lato della piazza di fronte alla loro palazzina, un piccolo gruppo di persone è riunito attorno al corpo di una donna sdraiata, c’è un certa agitazione. Uno di loro urla e muove le braccia in maniera affettata, gli sembra di riconoscerlo: è l’uomo ubriaco.

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