Presentato da CNA il progetto “Go green”, gli oggetti di artigianato nati da “scarti “diventano la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile

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Un comune pezzo di legno che diventa un fermaglio di un foulard. Uno spago che va a ricomporre i pezzi di un piatto. Uno straccio che diventa un’appendice di un cappello. E via di seguito. Sono i “miracoli” del “Go green”, vai con il verde, prima, fondamentale tappa della transizione ecologica che attraversa il sistema produttivo, economico e sociale del pianeta. La Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) di Viterbo e Civitavecchia vuole essere un soggetto attivo di questo processo ed ha avviato un progetto assolutamente interessante per “modellare nuovi prodotti insieme ad altri partner con i quali fare rete e proporsi sul mercato in modo dirompente”. Realizzare idee ambiziose rispettando l’ambiente e costruendo un’alternativa al consumo di massa. Il segretario della confederazione di Viterbo e Civitavecchia, Attilio Lupidi, ha illustrato presso la Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, il progetto. Presenti il vice Luigi Cuppone, la responsabile dell’Area Sviluppo Benedetta Sereni e il segretario generale della Cciaa Francesco Monzillo. In estrema magari anche banale sintesi si tratta di mettere insieme le imprese artigiane per utilizzare gli “scarti” delle più svariate produzioni per realizzare oggetti che poi possano essere rivenduti sul mercato. Giocattoli, pezzi di abbigliamento, monili di tutti i materiali, di tutte le fogge, di tutte le dimensioni, di tutti i colori. Oggetti d’artigianato nati da “scarti” di tessuti, di carta, di legno, persino di potatura, che diventano pezzi d’arte, in base alle capacità professionali e all’estro della famiglia artigiana che li ricompone. “Per le aziende – ha spiegato il segretario Lupidi – lo sviluppo sostenibile è la nuova frontiera. Una su tre ha già cominciato ad adeguarsi riducendo le emissioni e migliorando il prodotto”. Siamo evidentemente appena all’inizio di una “rivoluzione” che sarà assai impegnativa per tutti. Intanto la Cna ha proceduto alla mappatura delle ditte e ad aprire un rapporto di consulenza che inizialmente ha l’obiettivo di illustrare i vantaggi del “Go green”. “Un processo ineludibile – ha sottolineato il direttore Monzillo – anche se assai complesso soprattutto per la conformazione del tessuto territoriale delle imprese. La Camera di commercio, insieme al processo di digitalizzazione, si sente sicuramente impegnata a collaborare con la Cna nell’opera di sensibilizzazione ambientale”. (L. C.)

 

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