Orto Botanico: un progetto per reinserire i detenuti

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L’orto Botanico di Viterbo accende la fiammella della speranza. Grazie a una convenzione a tre:  tra Università, Provincia e Casa circondariale, due detenuti stanno svolgendo un tirocinio formativo presso l’Orto Botanico. Un’occasione formativa in vista del prossimo ritorno in libertà. Un’esperienza di sei mesi che sta trovando il loro entusiasmo, capace di contagiare anche gli altri detenuti che numerosi stanno avanzando richiesta di poter partecipare al progetto. 

Dalla potatura alla cura delle serre, un patrimonio ambientale da conoscere e valorizzare: queste le mansioni a cui sono stati destinati i due detenuti che hanno dimostrato di avere un vero e proprio amore per l’agricoltura. Un lavoro risarcitorio per la collettività, come ha spiegato Teresa Mascolo direttrice della casa circondariale, ma anche un’occasione per loro di provare un graduale reinserimento nella vita libera.  Soddisfazione è stata espressa dal rettore Alessandro Ruggieri, dal direttore generale Alessandra Moscatelli, che ha commentato: “E’ l’unione di un capitale umano per produrre cose positive sul territorio. E’ un aiuto all’orto e un aiuto sociale. E per fare questo la Provicnia ci ha fornito gli strumenti necessari”. “Come provincia – dichiara Meroi – crediamo all’attenzione per il nostro territorio e non possiamo non essere presenti. Abbiamo sempre ritenuto importante il reinserimento sociale. E’ un bene per il recupero della popolazione carceraria”.

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