Nicola Di Croce capta i suoni del Bullicame

“L’eco di Flegetonte” di Nicola Di Croce in scena al Bullicame, lunedì 19 agosto, ore 19:00. Bullicame, l’acqua che bolle, un cratere naturale dove sgorga acqua sulfurea che arriva fino a circa 60 gradi di temperatura, siamo a pochi km dal centro della città di Viterbo, in piena zona termale. Quelle terme tanto amate dai romani e poi successivamente da grandi poeti artisti, scrittori e Papi. Poste proprio sulla via Francigena, quella strada ‘camminata’ da centinaia di anni da pellegrini in viaggio per Roma. Il Bullicame è anche noto per esser stato citato da Dante nella sua Divina Commedia paragonandolo al Flegetonte, il fiume infernale. In questo luogo quasi surreale Nicola Di Croce traccerà una registrazione ambientale, raccogliendo suoni per riprodurli in una sorta di performance di ascolto ‘aperta’ con il pubblico.

Il suono e l’identità ambientale sono elementi sui quali si forma il lavoro e la ricerca di questo artista, nato a Potenza ma da qualche anno con base a Venezia. Architetto, musicista, compositore e sound artist in continuo studio del territorio sia rurale che industriale, estrapola sonorità per costruirci trame narrative.

Cerco di creare un ponte tra pratiche artistiche legate alla sound art e alla performance, lo studio di politiche urbane e territoriali e la partecipazione.’

L’eco dell’acqua, delle piante, delle pietre e anche del silenzio. Di Croce capta quelle vibrazioni impercettibili create dall’ambiente, quelle che non sentiamo per frequenza o intensità, ma che lui intercetta e codifica per comporre un’atmosfera.

Ascoltare il paesaggio, questo il suo messaggio, e più che mai quello di un luogo storico e caro alla città di Viterbo, che in questo momento sta soffrendo ma che può tornare ad essere rigoglioso.

L’eco di Flegetonte è un evento curato da Algoritmo festival e fa parte del cartellone dell’estate Viterbese promossa dal Comune di Viterbo.

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