Mirko Saporita con USAC alla scoperta del Costa Rica

Partire per la Costa Rica è stata una decisione messa a tavolino già dal 2013, avendo gareggiato per una borsa Usac per la Germania, con esito negativo, ho optato poi per una metà più lontana, appunto la Costa Rica.

Un po’ come per i nostri cugini spagnoli, i costaricensi ci sono molto vicini in alcune cose ma lontani in altre.

La fede Cattolica, ed in Dio in generale, è molto sentita, tanto da aver creato modi di saluto e benedizioni per ogni occasione . Il loro è un popolo molto tranquillo, dalle tempistiche distorte e molto legato ai diritti fondamentali: hanno un ottima formazione scolastica, puntano tutti ad un lavoro il quale permetta di passare il giusto tempo in famiglia. Ecco, hanno un legame familiare molto forte.

La cosa di cui ho sentito di più la mancanza credo sia stata la pasta e la pizza. In Costa Rica la dieta è per lo più basata su una quantità di riso e di verdure/frutta, spesso a noi sconosciute, ma nonostante ciò hanno saputo apprezzare il made in Italy ed io altrettanto le loro pietanze.

Per quanto riguarda lo studio, l’università era ben organizzata ed il programma, con i suoi professori capaci e appassionati, hanno saputo offrirmi un’ottima preparazione.

La vita in Costa Rica è tranquilla. Mi è piaciuto molto poter godere dei suoi paesaggi ed i suoi colori, senza negarmi anche delle belle serate di salsa nelle discoteche di tipico stampo latino. Sono un popolo che balla.

Ho vissuto per il semestre scorso con una famiglia, la quale mi ha subito presentato ai familiari più stretti in modo da creare da subito un’atmosfera gradevole e confidenziale. Ho avuto la fortuna di incontrare persone di ogni genere col quale giocare a pallone, andare a teatro, vedere un film, fare bungee jumping e molto altro.

È sempre molto triste dire addio a delle persone che difficilmente si rivedranno e con il quale ho vissuto momenti indimenticabili. L’esclamazione “Pura Vida!” rappresenta in pieno il mio profondo amore per quella terra. Quando si vivono certe esperienza, considerata anche la mia età, non si vorrebbe più tornare, ma è un progetto di studio e non la realtà. C’è molto da fare, molte altre realtà da scoprire e tante avventure piccole e grandi che aiutano comunque a crescere. Perciò anche se all’inizio dispiace, è anche bello tornare; Usac è un fantastico trampolino di lancio per i propri sogni e per apprezzare quanto di bello ci possa essere nel mondo.

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