Lo Scaffale/ I romagnoli ammazzano al mercoledì

copertina i romagnoli ammazzano al mercoledì

Davide Bacchilega, I romagnoli ammazzano al mercoledì, Las Vegas, 2014, 14 euro

Una prosa piena di trovate originali e divertenti. Assumendo il punto di vista dei protagonisti di questa storia, la voce narrante alterna le vicende dell’uno e dell’altro, che finiscono inevitabilmente per incrociarsi. Sullo sfondo di un paesino della Romagna, colpito dalla novità della crisi e dall’immobilità congenita delle piccole realtà di provincia, si muove Stefano, giornalista del gazzettino locale, un tipo dalla battuta facile ma con un senso dello humour che volge al pessimismo; poi c’è Raul, un pugile a fine carriera, nostalgico per antonomasia perché consapevole che i giorni migliori della sua vita sono alle spalle; e poi ancora Irma, autoproclamatasi poetessa, che condisce il disordine della sua vita con una creatività bislacca e provocante; l’ultimo trentanovenne – il tratto comune è l’età, trentanove anni per tutti – si chiama Ruben ed è un playboy truffatore, che accalappia le sue prede in rete cambiando nickname e personalità di volta in volta.

La settimana che precede il mercoledì – giornata di omicidi nella pianura romagnola – scandisce la storia di questi quattro personaggi e di altri, in una carambola di situazioni “disperate” e grottesche, che rovesciano di continuo i destini e le fortune individuali. Non tutto d’altronde va come previsto, e il caso gioca un ruolo spesso decisivo.

L’autore di questo spassosissimo romanzo, Davide Bacchilega, dimostra di saper giocare con i “luoghi comuni”, talvolta persino eccedendo. La scelta poi di usare un linguaggio colloquiale e diretto, con qualche espressione dialettale, si presta al tono generale di tutto il testo. Un maestro italiano dell’ironia come Achille Campanile avrebbe di certo riconosciuto del talento in questo giovane autore.

A dire il vero, anche le giornata che iniziano belle stirate e inamidate possono prendere presto una brutta piega, stropicciarsi malamente, se una volta timbrato il cartellino della sosta al bar, non restano poi molte alternative a cui attingere, visto che l’amato hobby della fila, finissima forma di occupazione del tempo e dello spazio, nonché della mente, direbbe lo psicologo fai da te che è dentro me, al sabato mattina non ha molti proseliti, oltre a non averne in assoluto, dal momento che fare la fila è un’attività invisa alla popolazione mondiale tutta, che cerca di evitarla come la peste bubbonica, la suocera a cena o le suore alla guida, un’attività che le più moderne tecnologie informatiche stanno addirittura cercando di eliminare, ma che comunque nelle piccole come nelle grandi città rimane ancora, per fortuna dico io, viva e vegeta. 

Davide Bacchilega, I romagnoli ammazzano al mercoledì, Las Vegas, 2014, 14 euro

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