Cultura, turismo ed economia. L’incontro tenuto questa mattina da FondAzione presso il centro culturale di Valle Faul ha permesso ai moltissimi ospiti e alla numerosa platea di pubblico di parlare, ancora una volta, dei problemi che avvolgono da tempo la Tuscia e il suo capoluogo Viterbo.
Con i suoi 160 interventi e le circa 120 associazioni invitate “sul palco”, l’evento diretto da Gianmaria Santucci è stato un’occasione di brainstorming a tutto tondo, che ha cercato di destare la cittadinanza riguardo a tematiche di tutto rispetto. Largo spazio è stato ovviamente dato alla politica e ai rappresentanti delle realtà più affermate presso la città e la sua provincia, come Caffeina e l’amministrazione di Civita di Bagnoregio. I loro rappresentati – il presidente Andrea Baffo per la prima e il sindaco Francesco Bigiotti per la seconda – si sono potuti esprimere riguardo agli argomenti più in voga, cercando di trovare possibili soluzioni da poter applicare a tutto il territorio dell’Etruria.
Come entrambi hanno tenuto a sottolineare, sia Caffeina che “il modello Civita di Bagnoregio”, non sono altro che il frutto di un duro lavoro portato avanti dall’ambizione di un manipolo di persone, guidate dalla volontà di migliorare il territorio che le ha ospitate fin dalla nascita. Andrea Baffo ha colto l’occasione anche per annunciare delle novità interessanti per il “Caffeina Christmas Village” in arrivo a dicembre, affermando che i visitatori potranno assistere a qualcosa di mai visto ed ancora più grande e spettacolare dell’evento dello scorso Natale. Sono previste delle nuove attrazioni, come un grande presepe su due piani, al quale stanno lavorando molti falegnami per ultimare i lavori, e anche un villaggio “a misura di elfo” che verrà allestito presso la location del Ponte di Paradosso e terrà impegnati i bambini e le loro famiglie con un percorso di circa 15 minuti.
Presente al dibattito anche il presidente della Provincia di Viterbo e sindaco di Capranica, Pietro Nocchi, che ha subito spezzato una lancia in favore del collega Francesco Bigiotti e ribadito come tutte le amministrazioni locali debbano collaborare per fare squadra e trovare la forza di rilanciare il territorio: “La Tuscia dovrebbe essere un brand. Possiede una ricchezza enorme che dobbiamo riuscire a portare a sistema e Viterbo dovrebbe essere la capofila di questa volontà”. Per farlo, ha poi continuato Nocchi, si potrebbe pensare a soluzioni efficaci per il recupero del centro storico, in modo da andare a riaprire quelle tante saracinesche abbassate da ormai troppo tempo. Il suo suggerimento è stato quello di far intervenire il Comune stesso “prendendo in gestione” i locali chiusi, offrendo ai proprietari la possibilità di non pagare le tasse per un certo periodo di tempo e nel frattempo affidarli ad artigiani locali. Un’idea sulla quale si potrebbe sicuramente ragionare. A fargli eco anche il deputato Alessandro Mazzoli, che ha voluto ribadire come Caffeina e Bagnoregio dovrebbe essere viste da tutti come degli esempi da seguire: “Ricordiamoci che entrambe queste realtà sono nate durante la crisi. Dobbiamo sfidare noi stessi ad ambire a qualcosa di più [per il territorio della Tuscia, ndr]”.
L’incontro tra i quattro ospiti, moderati dal giornalista Carlo Galeotti, non è che un piccolo esempio di quello che oggi è stata “L’isola che non c’è”, convention che in questa sua terza edizione sembra aver riscosso più successo di sempre, ricordando a tutti che le idee vanno coltivate con cura per permettere loro di sbocciare e dare colore a tutto lo spazio circostante.