Leonardo: lectio magistralis di Sgarbi in un Teatro Caffeina super pieno

di Cristiana Lamanna

Leonardo. Genio incompreso o sopravvalutato?
A questa domanda ha risposto lunedi 2 settembre Vittorio Sgarbi con una lectio magistralis di due ore svoltasi presso il teatro caffeina di Viterbo. Ore serrate Incisive. Entusiasmanti.
Leonardo era un talentuoso ma che non si applicava più di tanto.Non ve ne era necessita’.Nei suoi lavori è presente sempre il futuribile. Il maestro già sapeva che ciò che pensava ,se non realizzato da lui, comunque avrebbe preso forma. Di una cosa era sicuro Leonardo. Della grandiosità dell’uomo perché simile a colui che lo aveva creato: Dio.
Sgarbi lo spiega benissimo. La forte, indissolubile unione tra Dio e l’uomo sta nel fatto che solo la religione cattolica ha un Dio che si è fatto uomo per essere simile a lui. E come l’uomo patire e morire. Ciò che ci distingue è la paura della morte ma , nelle opere si raggiunge l’immortalità. Perché ciò che viene creato, rimane. Per sempre.
Sgarbi ben evidenzia nelle opere di Leonardo ,dalla dama con l’ermellino alle varie Madonne, quanto Leonardo percepisse ovunque la presenza del creato.
E il Vasari, di cui Sgarbi legge alcune frasi , lo sottolinea. A Leonardo non interessava raggiungere la perfezione. Ma creare un legame indissolubile tra l’uomo e il suo creatore: Dio. L’arte, come Dio, crea . E sono sempre capolavori. L’incontro prosegue fino a descrivere il dipinto più famoso di Leonardo : la Gioconda. La Monnalisa, moglie di un facoltoso signore del tempo, si presta per un suo ritratto. Nulla di enigmatico in quella donna. Neppure quel sorriso a cui molti attribuiscono un significato particolare, non è altro che il frutto, spiega Sgarbi, di alcuni musici che con i loro strumenti intrattenevano la signora per evitare che si annoiasse durante il tempo del ritratto. Ciò che rende unico Leonardo è la sua assoluta attualità. Se ancora oggi si parla di lui a cinquecento anni dalla morte , o , ad esempio,ancora si ricorda Leopardi è perché hanno creato qualcosa di assolutamente tangibile. Fruibile. Frutto di un amore per il creato e il creatore.
La serata si conclude con un augurio, auspicio di Vittorio Sgarbi: non può esservi civiltà senza conoscenza . Non si può essere liberi se non con gli strumenti del sapere.
Comunque la si pensi, ha dannatamente ragione.

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