Le eccellenze viterbesi, il musicista Cesare Dobici

C.Dobici_busto

Cesare Dobici nasce a Viterbo da Nazareno e Lucia Croce l’11 dicembre del 1873. Muore a Roma il 25 aprile del 1944. Nacque in una casa del cen­tro storico, nel vicolo Palombi (oggi via dei Tigno­si dal nome di una nobile famiglia medievale). Il padre aveva il laboratorio di sellaio sul Corso e aspi­rava per il figlio a un posto nell’amministrazione statale e al diploma di ragioniere. Ma Cesare aveva un forte passione per la musica e si comprò con i pro­pri risparmi un flauto. Un frate domenicano france­se che risiedeva nel convento di S. Maria della Quercia, dopo averlo udito suonare, gli dette i pri­mi insegnamenti musicali. La sua carriera prese avvio nella sua città, dove gli fu affidata la direzione della cappella musicale del Duomo, nonché l’insegnamento del canto corale nella scuola magistrale “G. Carducci”.

Dobici non è stato però solo un grande compositore, innegabili sono le sue doti umane, a partire dal fortissimo legame che mantiene con Viterbo, nonostante gli impegni di docenza nella Scuola superiore di musica sacra lo avessero costretto a trasferirsi a Roma.

Ne è testimonianza la composizione della Messa in onore del Beato Giacomo da Viterbo per due voci pari con accompagnamento d’organo del 1905, che ebbe successo internazionale, come dimostra l’apprezzamento ricevuto oltreoceano testimoniato dalla sua pubblicazione presso “The Boston Music Company” nel 1913. Il Maestro Dobici è  stato anche un grandissimo didatta: Questi sono solo alcuni dei nomi dei suoi allievi più famosi italiani e stranieri: N. Bonavolontà, R. Caggiano, L. Colacicchi, C. Celsi, F. Fasciotti, T. Gardella, F. Germani, F. Haberl (Regensburg), P. Jones (Melbourne), C. Meter (Chicago), A. Pelliccia. Durante la vita non si piegò mai a comporre nulla che celebrasse il regime, anzi fu assai duro nei confronti di chi omaggiava con piaggeria il Duce.

Esiste l’associazione e centro studi che porta il suo nome, che oggi rappresentano un importante archivio di cui sono membri il Presidente Maestro Ferdinando Bastianini e il Vicepresidente Maestro Maria Loredana Serafini.

Nel 2023  i 150 anni dalla sua nascita, nel dicembre sono stati sommessamente ricordati al Teatro Auditorium Murialdo di Viterbo per la rassegna “Viterbo Festival” realizzata dall’ Accademia “De Musica” grazie alle sue ideatrici, le sorelle musiciste Daniela e Raffaella Sabatini rispettivamente pianista e violinista, ed al loro Ensemble “De Musica” è stato reso omaggio a Cesare Dobici, il più grande compositore viterbese di tutti i tempi, troppo poco per commemorarne il 150° anniversario della sua nascita avvenuta a Viterbo proprio l’ 11 dicembre 1873. Anche la banda folcloristica a suo nome è da anni caduta nell’oblio.

Forse si è ancora in tempo per ricordando celebrando gli  80 anni dalla sua morte che ricorrono in questo 2024,riproponendo una delle sue composizioni al Teatro dell’Unione. Sono almeno centosessanta i pezzi del musicista viterbese inediti.

Sicuramente il nome di Cesare Dobici  dovrebbe essere ricordato più frequentemente. Nel bellissimo parco comunale di Viterbo, PratoGiardino il suo busto in bronzo su base marmorea in bella posizione venne eseguito  dallo scultore Assen Peikov e inaugurato il 6 Giugno 1971, a scoprire il busto è stato Ferdinando Harbel, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, discepolo del musicista. Il busto è stato restaurato in occasione del 70° anniversario della sua morte, non sfugge  ai visitatori del parco, magari molti si soffermano e non sanno  che Cesare Dobici è stato un grande musicista che ha onorato la sua amata Viterbo, una sollecitazione è rivolta  soprattutto ad una corda sensibile come quella del nostro assessore alla Cultura, Alfonso Antoniozzi perchè si prodighi alla  riscoperta della storia della musica della nostra città per sensibilizzarne i tanti giovani che grazie alle scuole d’indirizzo si aprono alla musica e dai quali possono nascere i talenti di questo millennio.(S.G.)

CesareDobici

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