La scoperta del Prof. Carlo Maria D’Orazi, altre tre curie: Bassano Romano, Veiano e Gallese

La scoperta di altre tre curie, da parte del Prof. Carlo Maria D’Orazi, Presidente del Centro ricerche e Studi di Capranica, a Bassano Romano, Veiano e Gallese.

La scoperta è stato possibile  grazie a un documento conservato nell’Archivio Notarile di Capranica, al prot. 195 cc. 16v/17v, a firma del notaio Graziano di mastro Pietro. Si tratta di un atto di tre pagine nella Rocca di Capranica, del 13 aprile 1378, e la Curia è menzionata nella terza pagina; curiosità: le parti del contratto sono di Bassano Romano e testimone, fra gli altri, è la Contessa Lippa degli Anguillara.

Per ciò che concerne, poi, quella di Veiano, il 25 marzo scorso è stata riscontrata l’esistenza della locale Curia già nel 1493, ma sicuramente è più antica come nascita. “Purtroppo – sottolinea il prof. D’Orazi – l’Archivio Notarile di Vejano (in epoca medioevale detto ‘Viano’) parte dal 1492 e quindi non è possibile andare più a ritroso nel tempo”. L’individuazione è avvenuta anche grazie all’interesse e alla curiosità manifestati da una studiosa locale, la sig.ra Nicoletta Recchia – socia recente del Centro Ricerche e Studi di Capranica – che ha sollecitato maggiori studi in proposito.

La sua individuazione è avvenuta tramite tre documenti conclusi, all’interno del tribunale, fra il 1493 e il 1494: uno, presso l’Archivio Notarile di Veiano, del notaio Giulio di Pietro, al prot. 1 cc. 29v/31r, è del 18 marzo 1493; l’altro, al prot. 1 cc. 50r/51r, è datato invece all’11 ottobre 1493; l’ultimo, al prot. 1 cc. 65v/67r, risale al 13 maggio 1494. In merito agli Statuti medioevali relativi, non pervenutici, sarebbero ascrivibili a circa la I metà del XV secolo, se non più antichi.

Della terza Curia di Gallese, invece, sono ipotizzabili degli Statuti cittadini almeno della prima metà del XV secolo.

Testimonianza di tale inquadramento storico d’epoca sono vari atti, conservati nell’Archivio Notarile di Ronciglione, a firma del notaio Francesco de Netti: uno, al prot. 1 cc. 71r/72r, è del 10 novembre 1470; un altro, al prot. 1 cc. 74v/75r, invece è dell’11 novembre dello stesso anno.

Il primo, come ci spiega il prof. D’Orazi, è una sentenza ‘ad Bancum Juris’, cioè al Banco del Tribunale di Gallese.

Il territorio Viterbese  con l’ausilio di valenti storici continua, a riservarci importanti testimonianze della società del passato.

 

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