La Léngua vitorbese, primo premio all’insegnante Loretta Bacci e all’alunna Aurora Sofia Masci

Si è svolta nella mattina di lunedi 15 aprile a palazzo Brugiotti a Viterbo la seconda edizione del premio di poesia in dialetto “La léngua vitorbese” dedicata al poeta Edilio Mecarini.
A vincere il primo premio, Aurora Sofia Masci, della scuola “Concetti”, con la poesia “A Gottifredo da Viterbo” è l’insegnante della scuola “Canevari” Loretta Bacci ha vinto con il componimento “T’amo Viterbo”.
Al secondo posto Federica e Simona Cerasa, Matteo Dossi ed Enrico Settembri per le scuole, e Renato Cavallo per la sezione adulti. Terzo premio per la quinta B della “Canevari” e Sara Cappuccini per la sezione senza limiti di età.
Cogliamo l’emozione dei vincitori nelle parole di Loretta Bacci “Sono molto felice e commossa di aver vinto il primo premio con questa poesia”, (che vi proponiamo):

T’amo Veterbo
T’amo Veterbo, quanno ‘l sole
‘mbionna le creste de l’Cimini
e rimbarza mal piparino griggio
chi s’alluma de vita nòva
de mistura de luce e ombre
sdelongate riccamanno ‘n sommio
nframmezzo gnude trifere
frélliche e profferli ‘mbellettati.
T’amo, ariliqua e ggirmojio
de chiese e d’ortori furèsti
de ‘l ggiro de ‘n pinziero
chi gola e doppo s’areposa
derento a ‘l sorco de ‘na ruca mia.
T’amo, si sdilacce la cinta
chi t’adà slattato l’anema
e l’opre a ‘l passo e svele
co l’acqua benedetta de funtane
la simmitria de ‘l segno galantomo
.

“I ringraziamenti per un evento di successo sono d’obbligo e sono rivolti a tutti o quanti hanno organizzato questo progetto che vede la centralità della storia, della cultura e delle tradizioni viterbesi, e la Fondazione Carivit, con il presidente Marco Lazzari, che l’ha finanziato. Grazie a Pietro Benedetti, Ostelvio Celestini, Franco Giuliani, Massimo Mecarini, Antonello Ricci”.
Il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle ed è l’inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale.

Il grande Pasolini vedeva nel dialetto l’ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Come tale doveva e deve essere “protetto”. Arrivederci all’edizione 2020 della “Léngua Vitorbese”

LA LÉNGUA VITORBESE
a cura di Marco D’Aureli
edito da Gheleb Editore
Collana Banda del Racconto

La raccolta, acquistabile anche in on line contiene, presentate secondo l’ordine col quale si sono classificate, le poesie premiate e quelle che la giuria ha ritenuto meritorie, in virtù dei valori stilistici ed evocativi espressi, di una speciale menzione.
Il volume è pensato in primis per essere consegnato agli istituti scolastici che hanno partecipato al concorso al fine di stimolare nei più giovani e nelle loro famiglie il rinvigorimento e la valorizzazione di un più alto sentimento di appartenenza all’identità linguistica viterbese e quindi di dignità civica
http://www.ghaleb.it/bandadelracconto19.htm

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