Ipu chiude il primo Festival della Gentilezza con un messaggio forte: “Costruiamo la Gentilezza con le buone pratiche”

Di Laura Pasquini

In un’epoca contraddistinta da rapporti sempre più̀ articolati, la Gentilezza diventa quasi un atto rivoluzionario, rappresentando la chiave di volta per rimettere al centro l’uomo e le sue relazioni sociali. Il Festival della  Gentilezza si è svolto venerdì 16 maggio, nell’intera giornata, presso Ipu Istituto Progetto Uomo di Montefiascone. Un parterre ben modulato con tanti ospiti calibrati a declinare il tema della gentilezza nei vari ambiti dell’umano vivere: dallo sport alla comunicazione, dalla cultura alla salute, alla gestione dell’emergenza. Il pezzo forte di questo evento è stata la sperimentazione di un progetto degli studenti dell’IPU, finanziato dalla Fondazione Carivit e dedicato ai nuovi strumenti comunicativi per il Terzo Settore. Terzo settore, allineato pure con il corso di laurea in Scienze dell’Educazione, fiore all’occhiello di Ipu affiliato alla Università Pontificia Salesiana nella Tuscia. Una folta presenza degli studenti ha dato un significato alla giornata rispondendo alla frase posta in attenzione: “Scrivi che cos’è per te la gentilezza”, le frasi scritte di getto con la biro: “Per me la gentilezza è un linguaggio che il cuore può sentire “ l’ha scritta Asia, “Per me la gentilezza è un gesto d’amore verso se stessi e gli altri” l’ha scritta Francesco. Frasi che hanno come comune denominatore le connessioni che ispirano testimonianze di crescita, idee e valori. Questa significativa giornata ha visto gli studenti dell’ IPU co-protagonisti in prima linea a cominciare dall’organizzazione fino all’accoglienza in sala degli ospiti e del pubblico. Dagli studenti è nato il desiderio condiviso con Serenella Papalini per Ipu di ospitare Marco Cavallo, la  statua del cavallo azzurro realizzata nel 1973 da Vittorio Basaglia (cugino di Franco) e Giuliano Scabia in un’animazione collettiva che è diventata il simbolo di una nuova psichiatria che guarda ad una visione inclusiva. La storia di Marco Cavallo la racconta il Prof. Adrio Savini ricordando che, con la Legge 180 del 1978, soprannominata “Legge Basaglia” ,  l’Italia è stato il primo paese al mondo ad abolire gli ospedali psichiatrici e a segnare la fine dell’ internamento coatto”, Tutto ha avuto inizio nel 1972 all’ospedale psichiatrico di Trieste, quando i pazienti scrissero una lettera al Presidente della Provincia Michele Zanetti per protestare contro l’abbattimento del cavallo Marco, usato per i lavori pesanti, ormai diventato anziano. La richiesta fu accolta e il cavallo fu affidato alle cure dei pazienti stessi.

La Gentilezza è un linguaggio universale che supera barriere e differenze. Il Festival si è proposto di percorrere la sua forza attraverso testimonianze ed esperienze di esperti e protagonisti del cambiamento. Della giornata è stata  moderatrice la Professoressa Serenella Papalini Psicologa e Docente IPU – Università Pontificia Salesiana.

Tanti gli ospiti presenti: i rappresentanti del mondo accademico: il Prof. Mario Dondi Direttore IPU – Università Pontificia Salesiana- il Prof. Adrio Savini IPU – Università Pontificia Salesiana, il Prof. Antonio Dellagiulia Decano Facoltà di Scienze dell’Educazione – Università Pontificia Salesiana, la Prof.ssa Alda Picozzi, della pubblica amministrazione: il dottor Egisto Bianconi Direttore Generale ASL Viterbo,il  Presidente della Provincia Alessandro Romoli , del mondo istituzionale: la vice presidente del Parlamento Europeo On. Antonella Sberna che ha inviato il suo video messaggio di condivisione al Festival e di augurio. La Sindaca di Montefiascone Dott.ssa Giulia De Santis ha espresso il suo compiacimento nel percepire come Montefiascone sia diventata una città universitaria grazie alla importante presenza dell’ IPU e ad una rete di collaborazione sul territorio sempre più produttiva. Il Dott. Luigi Pasqualetti Presidente Fondazione Carivit ha indicato la Gentilezza come uno dei valori più importanti da ricercare in ogni espressione umana,  anche quella degli animali essendo nella vita un allevatore che si occupa di genetica. Nel ruolo di presidente di Fondazione Carivit è sul campo impegnato per  valorizzare e sostenere il territorio nell’arte, nella cultura nel sociale in equilibrio con tutte le espressioni della società civile,  non ultimo sostenendo la ricerca sulla SLA, come  partner fondamentale di Tuscia in Jazz for SLA. Sulla Gentilezza di chi non è libero è intervenuta la Dott.ssa Teresa Mascolo Direttrice Casa Circondariale Rebibbia “Sembra strano parlare di gentilezza a proposito del carcere, dove non si può scegliere niente, eppure è proprio quello che dà senso a quelle brutte mura, dove il 33% dei reclusi è straniera. E’ necessario svestirsi del preconcetto e del pregiudizio e poi armarsi di un sorriso, strumento formidabile ed estremamente contagioso. Sorridere, guardare negli occhi, toccare una mano, una spalla … Per noi quella è la Gentilezza. Gentilezza nel carcere è anche solidarietà, come avviene nel Laboratorio Metamorfosi; qui i detenuti lavorano il legno dei barconi di Lampedusa ed è stata donata a Papa Francesco un’ opera che rappresenta la porta della chiesa Padre Nostro di Rebibbia in occasione del Giubileo 2025, quando Sua Santità ha aperto la seconda Porta Santa nel carcere romano”.

Il volontariato con l’associazione Gli Amici Di Galiana: “Siamo da trentatré anni sul territorio e lavoriamo con l’osservazione non giudicante” spiega Graziella Fiorucci “L’inclusione deve essere portata avanti con gentilezza per meglio riconoscere l’altro”. E in gesto di gentilezza hanno offerto il caffè ai presenti. ”La gentilezza può essere anche un veicolo culturale di cambiamento del pensiero, in un processo di crescita personale” lo ha ribadito il commissario straordinario della Biblioteca Consorziale di Viterbo Dott. Paolo Pelliccia che ha sottolineato:“ Non so se un libro possa essere gentile, perché può anche ferire e portare alla riflessione, ma i libri salvano”.Nei libri bisogna trovare la conversazione e la circolarità ( e cita il bel testo di Benedetta Craveri La civiltà della conversazioni). La biblioteca è un’istituzione sociale e deve aprirsi alla comunità; si occupa di eventi, di libri, ma fino ad un certo punto. Deve perseguire le buone pratiche”. Alle pratiche di salvataggio ha pensato la Dott.ssa Cristina Bugiotti Presidente della Croce Rossa Italiana di Viterbo con la dimostrazione di due manovre di  massaggio cardiaco e disostruzione, intervenuta sul tema: La gentilezza del volontariato”. Un’occasione preziosa per ricordare che anche nel mondo dell’emergenza, della cura e della solidarietà, la gentilezza è una forza che unisce, cura e trasforma. Per Domenico Aruzzolo presidente di Viterbo con Amore  “La Gentilezza è un valore sociale, non limitiamoci ai gesti; facciamo diventare la gentilezza un modo di essere, ci rende anche più belli”.

Sono parte degli interventi che hanno rappresentato un tema intramontabile e di scottante attualità che impegna l’essere umano: la Gentilezza in cui in questa giornata a Montefiascone  i rappresentati della società  hanno dato il loro contributo. Un programma intenso che ci lascia un messaggio forte riportabile a Seneca:  “Ovunque ci sia un essere umano, vi è possibilità di gentilezza”.

Le conclusioni sono state del Prof. Massimiliano Nisati Officiale della Segreteria IPU – Università Pontificia Salesiana Coordinatore dell’Area Didattica IPU – Università Pontificia Salesiana. Organizzatrice del 1° Festival della Gentilezza nella Tuscia. Appuntamento all’edizione 2026.

Teresa Mascolo

Foto di Paola Rossetti

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