Il premio Pietro Calabrese assegnato a sportivi ed imprenditori illustri

di Luciano Costantini

La “Castagna d’oro” non è soltanto una festa di sport. L’assegnazione del premio Pietro Calabrese diventa il momento per esaltare anche l’attività imprenditoriale di Soriano nel Cimino. Accanto ai campioni dello sport, del giornalismo, anche i campioni delle aziende locali. Di oggi e di domani. Marchi che stanno costruendo a piccoli passi la cronaca giornaliera con testimonianze di successo che vanno ad aggiungersi a momenti e personaggi di una storia rilevante. “Qui soggiornarono Pirandello e Pasolini, qui vissero gli Orsini e i Borgia”, puntualizza con legittimo orgoglio il sindaco, Fabio Menicacci. Bella gente all’hotel “La bastia” per l’ottava edizione del premio in ricordo del grande giornalista scomparso. Coordinatore della serata ancora una volta, Giuseppe Di Piazza, che di Calabrese fu “amico fraterno prima ancora che collega”. Sul palco salgono ex calciatori, firme autorevoli, direttori di testata, registi, opinionisti a tutto campo. Spiega con garbo e fresca verve, Beppe Severgnini, interista doc: “Il calcio è un grande romanzo popolare, sbaglierebbe chi lo considerasse esclusivamente un gioco….la Juve non vincerà il prossimo campionato….preferirei parlare del nuovo allenatore Conte, non di quello che sta uscendo, ma di quello che sta entrando”. La sala si scalda. Ognuno dei premiati magari ha un aneddoto da raccontare, un episodio che ha contraddistinto la sua vita da protagonista. Che è o che fu. Ovviamente, negli stadi e nelle redazioni. Ad accentrare l’attenzione maggiore però è l’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, perché il suo futuro prossimo potrebbe tingersi di giallorosso. “ Sì – conferma – qualche contatto con la Roma c’è stato, ma ripeto solo qualche contatto”. Conferma che il suo collega preferito è Guardiola e il giocatore che vorrebbe nella sua squadra è Verratti. La platea è divisa sui colori: tanti laziali, molti interisti e alcuni romanisti che comunque non si espongono più di tanto. Forse perché Soriano si conferma un feudo caro a Claudio Lotito. Ma alla fine c’è una castagna d’oro per tutti. Per i premiati, per le aziende locali e anche per la squadra di calcio che ha conquistato il titolo di campione di seconda categoria. Non è soltanto una festa di sport, appunto.

I premiati:

Giorgia Cardinaletti giornalista di Sky Sport (premiata con la Castagna d’oro, simbolo dell’evento e di Soriano);
Valerio Piccioni, caposervizio della Gazzetta dello Sport;
Fabrizio Patania, del Corriere dello Sport;
Fabrizio Marchetti, ufficio stampa del Coni.
Giuliano Giannichedda calciatore della Lazio
Silvia Salis pluricampionessa del lancio del martello
Sergio Brio ex calciatore della Juventus
Ernesto Menicucci, Responsabile della cronaca di Roma per il Messaggero;
Lirio Abbate, il vice direttore de l’Espresso
Beppe Severgnini del Corriere della Sera,
Xavier Jacobelli direttore di Tuttosport
Massimo Giannini editorialista de la Repubblica-direttore di Radio Capital

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