Il film. A Mano Disarmata, il coraggio e la determinazione di Federica Angeli

di Nicole Chiassarini

Visto da noi: questa settimana abbiamo visto e vi raccontiamo: A Mano Disarmata, un film biografico di Claudio Bonivento. Ispirato alla storia della cronista quarantaquattrenne dell’edizione romana di La Repubblica, Federica Angeli, il film racconta della presa di coscienza della giornalista e della sua lotta contro il clan mafioso che infesta Ostia.Il film inizia con una scena che mostra tutta la disperazione della protagonista, Federica Angeli (Claudia Gerini). È piena notte e suo figlio viene portato in ambulanza all’ospedale per una forte colica improvvisa. Ma lei non può uscire di casa, non c’è nessuna pattuglia disponibile a quell’ora. Poi un flashback, qualche anno prima, quando ancora il clan dei Costa (pseudonimo usato per la famiglia Spada) si muoveva indisturbato nel quartiere di Ostia, chiedendo il pizzo ai locali e impossessandosi di intere strutture. Federica, cronista di La Repubblica, nata e cresciuta nello stesso quartiere del clan, apre gli occhi. Prende piena consapevolezza della sua vita e decide di lottare. Una lotta per i più deboli, per riprendersi il suo quartiere. Le minacce non tardano ad arrivare, a Federica come alla sua famiglia. La giornalista viene messa sotto scorta e la sua vita si trasforma: abituata alla libertà e all’indipendenza si ritrova a dover rispondere di ogni suo movimento e a dover temere gli attacchi dei Costa e dei loro affiliati.
Una pellicola che prende il nome dalla stessa autobiografia della giornalista, disponibile da maggio 2018. Una storia necessariamente da raccontare, ma decisamente troppo ancorata ai canoni televisivi. Dal punto di vista tecnico la sceneggiatura è quasi frettolosa, con troppi stacchi da una scena all’altra e molte delle quali per niente indispensabili per i fini del film. Mancano molti, forse troppi momenti utili per spiegare al meglio la situazione. I dialoghi sono a volte banali e incoerenti con il carattere o l’indole dei personaggi stessi, un esempio è il marito della giornalista (Massimo Coluzzi, interpretato da Francesco Venditti), che ad ogni dialogo tra i due confonde lo spettatore passando continuamente dalla parte della moglie a quella di chi la persuade dal continuare questa battaglia. Ma anche la stessa Federica quando parla e minaccia il boss del clan mafioso, certamente non coerente con la strutturazione iniziale del personaggio, pertanto poco credibile come eroina.
Una regia e un cast decisamente deboli, eccezion fatta per quei pochi personaggi il cui trascorso cinematografico e televisivo è ormai constatato. Una recitazione quasi totalmente forzata, tipica delle sitcom televisive con il risultato di una storia troppo romanzata, lo stesso montaggio non è soddisfacente, stacchi improvvisi, flashback e flashforward improvvisi, senza troppe spiegazioni. Il nemico qui appare in poche occasioni, ci si aspettava un maggior numero di scene con la famiglia che a lungo ha monopolizzato il quartiere. La stessa fotografia non è riuscita a rendere giustizia alla storia, portando sul grande schermo immagini piatte e con angolature e piani che per il grande schermo non sono del tutto adatti. Volti tagliati a metà, e molte volte addirittura sfocati, come se la camera non riuscisse a mettere a fuoco a causa delle luci di scena troppo alte. La musica di Mirkoeilcane però è riuscita, nel suo piccolo, a facilitare lo scorrere del racconto, entrando nei momenti giusti, ma soprattutto con canzoni e testi azzeccati.
Tralasciando i tecnicismi, A Mano Disarmata è comunque un film necessario, come tutti quelli che parlano della nostra Italia, dei suoi lati oscuri, della delinquenza, della sua realtà nuda e cruda. La giornalista l’ha fatto ben capire con il suo libro, un racconto di lotte ed ingiustizie. La pellicola di Bonivento al cinema c’è riuscita un po’ meno, ma nel piccolo schermo sarà certamente un’occasione per vedere e conoscere una storia di coraggio, determinazione ed impegno civile. Di una donna che non si è fermata neanche dopo aver dovuto rinunciare alla libertà, che ha lottato e che continua a farlo. Dal 17 luglio 2013 vive sotto scorta perché minacciata dalla mafia. Premio “Donna dell’anno 2014” nel X Municipio.

Claudia Gerini interpreta Federica Angeli
COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI