Il comitato cittadino “Salviamo Le Masse di San Sisto”:non ci arrendiamo alla chiusura

Come noi tutti ci auspicavamo, ieri non c’è stata la chiusura della sorgente delle Masse,
essendo stato presentato ricorso per l’incompatibilità del custode dott. Giuseppe Pagano,
al tempo stesso consulente Free Time ed incaricato dal giudice quale soggetto terzo.
L’esecuzione di un provvedimento così drastico e alquanto discutibile però per ora solo
rinviata. Per questo non abbiamo intenzione di abbassare la guardia ma, anzi,
continueremo a far sentire le nostre ragioni per la difesa di un luogo di primaria importanza
per la popolazione di Viterbo e per i moltissimi frequentatori dall’italia e dall’ estero che lo
animano.
Ieri eravamo in tanti , ma non eravamo solo che una piccolissima parte di coloro che
rappresentiamo. Di coloro che da oltre 6 decenni (o anche da secoli per certi versi) sono
abituati a godere di un bene prezioso e pubblico come l’acqua termale di Viterbo.
Sono ancora molti gli aspetti che necessitano chiarezza e che ci spingono a pretendere
risposte dagli enti pubblici preposti e dalle sedi giudiziarie. È troppo importante questo
patrimonio pubblico per rinunciare a difenderlo.
In primo luogo la Regione ci deve spiegare perché la Free Time ha iniziato a pompare una
quantità di acqua molto maggiore ai 15 lt/sec concessi. Lo scopo evidente è quello di
prosciugare le Masse, ma lo fa contro legge o tale atteggiamento è previsto nelle facolta
della concessionaria? A nostro avviso potrebbe essere sanzionato, come peraltro
ammesso dagli stessi funzionari regionali presenti ieri.
Altro interrogativo riguarda proprio la concessione già rilasciata (seppur impugnata), che è
legata ad un progetto, sbandierato dalla Free Time, che prevede la realizzazione di uno
stabilimento che darebbe lavoro a 400 dipendenti e che per diatribe in corso e
provvedimenti della sovrintendenza archeologica e belle arti ancora non si sa se vedrà
luce. Allora chiediamo: é possibile usare la quantità di acqua concessa per uno scopo
difforme, andando semplicemente a riempire delle piscine (peraltro fatte passare per
vasche di raccolta acque) senza l’interesse allo sviluppo termale territoriale, ma solo per
andare a sostituire l’attuale funzione sociale delle Masse?
Ieri c’è stato anche modo di dimostrare che le Masse possono tranquillamente coesistere
anche con altre attività nella zona, ma solo se vengono rispettate le quantità di acqua
concesse. Allora come si spiega l’accanimento della Free Time dimostrato sinora, il cui
scopo sembra essere solo quello di eliminare le Masse? Vuole forse togliersi un
concorrente scomodo vista l’esigua somma richiesta dalla Associazione per poter
frequentare il sito per un intero anno?
Apprezziamo moltissimo l’intenzione del Sindaco di far dialogare gli imprenditori coinvolti,
ma siamo fermamente convinti che la tutela della popolazione ed i suoi diritti dovrebbe
essere anteposta a qualsiasi interesse privatistico.
Ringraziamo tutti i cittadini che ieri sono intervenuti,il Sindaco, le forze dell’ordine, e tutti
coloro che ci inviano continuamente attestati di solidarietà e vicinanza.
Continueremo ad essere presenti e disponibili per tutti loro. finché non avremo le risposte
alle nostre domande e fintanto che “giustizia” sarà fatta.
Il comitato cittadino “Salviamo Le Masse di San Sisto

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