Il borgo e la piana dei giganti lungo i castagneti di Canepina

Un cammino in prossimità del cratere del vulcano Di Vico, tra le bellezze artistiche e quelle naturali di un paesino nel cuore dei monti Cimini, culla di antiche tradizioni e circondata da secolari castagneti e giovani noccioleti. Questa esperienza coinvolge anche altri importanti aspetti del territorio, un tempo attraversato da mulattiere che collegavano i vari centri con il ricco bosco. La maggior presenza, e conseguente “traffico”, era generato dal via vai di asini, usati per il lavoro della terra, trasportare la legna, i raccolti e le persone. Sono stati proprio questi animali i veri abitanti del luogo nel corso dei secoli ed è in loro compagnia che si camminerà nei boschi.

Raggiungendo il punto d’incontro vi troverete a percorrere la Cassia Cimina, dove la vista spazia da una parte sulla caldera vulcanica che ospita le acque del lago di Vico e una delle più belle riserve naturali del Lazio, e dall’altra nella valle del Tevere, con le sue forre, i calanchi e i borghi della Tuscia rupestre. Si partirà da Canepina, un tempo Canapina per essere ancora nel XVII sec. una vasta piantagione di canapa, che sfruttava la presenza di molti corsi d’acqua per la sua lavorazione.

Passeggiando per l’antico centro storico del borgo di Canepina, si resta colpiti e meravigliati dalla ricchezza di monumenti e di Chiese che adornano le strette vie del paese. Su tutto il paese e la valle del Tevere domina dall’alto la torre del Castello degli Anguillara risalente  all’XI secolo e costruito per vigilare la piana del Tevere da dove si temevano attacchi offensivi; oggi dimora storica del Lazio. I Farnese, invece, avevano costruito nel XVI secolo un palazzo nel centro per paese destinato all’amministrazione dei loro beni nel territorio canepinese. E quella funzione è rimasta ancora oggi in quanto il palazzo è sede dell’amministrazione comunale.

Tra le numerose chiese da visitare, quella della Collegiata è la più importante. Non si sa con certezza la data di costruzione ma sappiamo che nel 1492 fu restaurata da Sangallo il giovane, su modello della chiesa della Madonna della Quercia di Bagnaia a Viterbo. Proprio di fronte alla piazza del Comune si trova la chiesa di San Pietro e Paolo edificata nel 1612. Ma anche durante il cammino tra i castagneti si incontrerà la piccola chiesa di Santa Corona, la più antica del paese che esisteva già nel 1200, e quella della Madonna delle Grazie, del XVII sec.,  che si staglia, bianca, sull’altra sponda della valle ed è visibile da ogni parte del paese.

Oggi, dalla canapa, si è passati ai castagni che ricoprono tutto il suo territorio collinare-montuoso e il castagno è diventato il “monumento naturale” di Canepina in quanto  i suoi frutti oltre a essere l’immagine e il simbolo del paese, rappresentano il fulcro dell’economia canepinese: pensate che metà del territorio è coltivato a castagno da frutto. Qui si coltiva la qualità “Marrone fiorentino”, chiamato comunemente marrone, la migliore d’Italia; dalla polpa dolce, resistente  ai processi industriali e la cui maturazione avviene intorno alla seconda decade di settembre per un periodo di circa 20 giorni.

Lasciato il paese, si percorrerà inizialmente una strada carrozzabile tra i castagni e si rimarrà da subito affascinati dalla maestosità degli alberi, dalla luce che filtra e dal silenzio che ci avvolge. Si prosegue su un manto di foglie dorate e accartocciate, tra castagni secolari fino ad arrivare alla maestosa piana dei “giganti” dove è prevista una sosta per il pranzo, prima di ritornare al punto di partenza.

La passeggiata avverrà in compagnia di gentili asinelli, che a differenza di un tempo, non lavoreranno, ma ci accompagneranno nei loro luoghi, per farci rivivere un pochino l’atmosfera e l’ambiente di un tempo. Questi asini, infatti, normalmente vivono liberi in questi boschi, contribuendo a tenere puliti i castagneti. Con la cadenza del passo degli asini e al rumore degli zoccoli, si continuerà a camminare in un percorso ad anello, per raggiungere nuovamente il punto di partenza, e concludere l’immersione a 360 gradi in questo incredibile luogo, logisticamente vicino alla “civiltà”, ma lontano dalla nostra realtà.

Escursione a cura di Antico Presente

Guide
Sabrina Moscatelli Guida Turistica abilitata e Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale A.I.G.A.E e M.Giulia Catemario, Guida Ambientale Escursionistica iscritta nel registro nazionale A.I.G.A.E.

Dati tecnici
Il percorso ad anello di facile/media difficoltà con una lunghezza di 10 km e un dislivello di 450 metri. Durata 5 ore compreso la pausa per il pranzo. Fine prevista intorno alle ore 15.00.

Appuntamento
Domenica 2 maggio 2021 ore 10.00 a Canepina in piazza Garibaldi. Potete parcheggiare in piazza Sandro Pertini.

Equipaggiamento
Abbigliamento sportivo, giacca impermeabile, scarponcini da trekking, acqua e pranzo al sacco. Utili i bastoncini.

Condizioni
Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.
La guida si riserva il diritto di annullare o modificare l’itinerario proposto a sua discrezione, per garantire la sicurezza in base alle condizioni del meteo, del sentiero e dei partecipanti.
Con la prenotazione i partecipanti dichiarano di avere la giusta preparazione per l’escursione.

Nota COVID
Ai sensi delle vigenti disposizioni per l’emergenza da COVID-19, per la partecipazione all’attività è OBBLIGATORIO che ciascun partecipante:
– sia dotato di propria mascherina protettiva;
– sia dotato di flaconcino di gel disinfettante non autoprodotto;
– mantenga rigorosamente la distanza interpersonale di 2 metri. La mascherina andrà indossata nei momenti in cui non sarà possibile rispettare tale distanza;
– è vietato scambiarsi oggetti di qualsiasi tipo (cibo, acqua ecc).

Quota individuale
€15,00 comprensiva di polizza professionale RC con massimale di €5.000.000 e accompagnamento degli asini.
I ragazzi fino a 16 anni pagano solo €8,00.

Informazioni e prenotazioni
M.Giulia 335 8034198 – info@anticopresente.it – www.anticopresente.it

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