I Colori degli Etruschi, alla Centrale Montemartini con Archeotuscia

di Luciano Pasquini

Una giornata di caldo torrido, l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale non hanno fermato i soci dell’associazione Archeotuscia onlus di Viterbo dal visitare la Centrale Montemartini a Roma che fa parte del circuito dei musei Capitolini. Partenza alle sette dalla stazione di Porta Romana, dopo due ore di viaggio l’arrivo nella capitale, un breve tratto a piedi sotto un sole implacabile in una Roma deserta, dove il gruppo ancora compatto si è presentato all’ingresso. Ad accompagnarci il Presidente dell’associazione Luciano Proietti instancabile e ottimo organizzatore, seguito da Giovanna Ottavianelli la nostra archeologa che ci ha aiutato a navigare in mezzo a tanta storia e bellezza conducendoci verso . una straordinaria testimonianza della capacità tecnica e della perizia artistica dell’artigianato etrusco di VI-V secolo. “I colori degli Etruschi”. La mostra presenta una straordinaria selezione di lastre parietali e decorazioni architettoniche in terracotta policroma provenienti dal territorio di Cerveteri rientrate in Italia grazie al contrasto del traffico illegale di opere d’arte portata avanti dall’Arma dei Carabinieri e dal Mibac. Le opere sono esposte per la prima volta al pubblico. I locali della Centrale termoelettrica che ospitano il polo museale sono situati sulla via Ostiense. L’opera fu inaugurata nel 1912 e successivamente prese il nome da Giovanni Montemartini “l’assessore al tecnologico” della Giunta, che purtroppo mori poco dopo nel 1913. La centrale serviva a fornire energia elettrica alla Capitale. Al suo interno turbine a vapore e relative caldaie, insieme a giganteschi motori diesel, un sistema di produzione misto, che riusciva a soddisfare il bisogno della Capitale nei momenti di massima richiesta. La centrale fu dismessa a metà degli anni ’60 e alla fine degli anni ’80 la dirigenza dell’ACEA decise la riconversione di questo importante sito in Art Center e polo multimediale. Ora è il secondo polo espositivo dei Musei Capitolini, uno straordinario esempio di riconversione industriale, dove gli imponenti motori diesel fanno da contorno a stupendi reperti archeologici, quasi a volerne esaltare la bellezza. Nel 2001 la mostra è divenuta esposizione permanente ampliando gli spazi espositivi con nuovi capolavori da esibire. Per noi ha significato un mondo ritrovato. Raggiungiamo la stazione Ostiense, tra percorsi obbligati per le nuove norme anti Covid. Finalmente l’aria condizionata del treno ci farà respirare nelle due ore necessarie per arrivare a Viterbo. La Centrale Montemartini , mette in luce con i colori brillanti, le lastre figurate e le decorazioni architettoniche a stampo in terracotta policroma nella loro ritrovata dimora.

 

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