I 520 anni della “Pace dei viterbesi”, incontri alla Trinità in onore della Protettrice della città di Viterbo

Nel mese di maggio la parrocchia della Trinità propone una serie di appuntamenti volti ad approfondire e onorare Maria, venerata con il titolo di liberatrice e protettrice della città di Viterbo.

La particolare importanza delle celebrazioni mariane quest’anno è segnata da una ricorrenza storica: . Nel 1503 le fazioni della città raggiunsero un accordo di pace, dopo un lungo e triste periodo di lotte e discordia. Mentre i rappresentanti dei vari schieramenti politici sedevano al tavolo delle trattative per cercare un accordo, il 15 gennaio 1503 su iniziativa del cardinale agostiniano Egidio da Viterbo, si radunarono in processione i fanciulli della città biancovestiti e con in mano le palme di olivo, preceduti dallo stendardo di Maria liberatrice. La schiera dei bambini attraversò tutte le vie di Viterbo, richiamando la popolazione all’innocenza, alla semplicità e all’umiltà annunciate nel Vangelo e attrasse al corteo un gran numero di cittadini di ogni ceto. Il suggestivo pellegrinaggio terminò nella chiesa della Trinità, ai piedi dell’immagine della Madonna. Dopo l’orazione di Egidio, dinanzi alla Liberatrice tutti espressero il desiderio e l’impegno di ritrovare e custodire la pace. L’evento sugellò la fine degli scontri, coronata con il raggiungimento di un accordo, seguito da un solenne convito indetto il 18 aprile successivo. Notevole fu la gratitudine verso Maria da parte e soprattutto delle donne viterbesi, stanche di veder i mariti e i figli trascinati nel sanguinoso conflitto; pertanto vollero manifestare il loro amore alla Madre celeste con un ex voto in argento. La preziosa lamina non è più presente nel santuario – forse venne trafugata dalle truppe napoleoniche – ma lo storico e cronista Feliciano Bussi ci ha lasciato la trascrizione del testo nella sua “Istoria della Città di Viterbo” (p. 291): votum divae mariae / seditionibus remotis / pace parta / mulieres viterbiensis / constituerunt.

Quest’anno il mese di maggio sarà cadenzato soprattutto dalla preghiera, con il rosario e la messa quotidiana, il rosario meditato di sera nel chiostro previsto in tre date, la celebrazione del 13 maggio del vescovo emerito monsignor Lino Fumagalli, la catechesi mariana di don Roberto Fabiani, la festa di Santa Rita del 22 maggio, il triduo alla liberatrice predicato da p. Carmine De Filippis O.F.M. cap. e la processione del 28 maggio, con la partecipazione del Vescovo diocesano monsignor Orazio Francesco Piazza, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini e le autorità civili e religiose. Il trasporto della macchina è affidato ai portatori della liberatrice e ai facchini di Santa Rosa.

Il 14 maggio verrà ricordato anche il servo di Dio P. Matteo De Angelis O.S.A., a venti anni dalla morte, avvenuta in odore di santità, l’agostiniano che durante l’ultimo conflitto mondiale si prodigò instancabilmente per soccorrere le persone indigenti del quartiere e si adoperò nella cura del convento duramente danneggiato dai bombardamenti.

I padri agostiniani augurano a tutti i loro concittadini viterbesi di poter vivere nel mese di maggio una feconda “primavera dello spirito”, sotto lo sguardo della nostra protettrice Maria santissima liberatrice.

Padre Giuseppe Cacciotti

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