Giulietto Betti e Franco Dominici, Il Partigiano Pietro Casciani, Storia del Reparto Lupi di Pitigliano

di Silvio Antonini

libro

Giulietto Betti e Franco Dominici si confermano tra gli autori più prolifici in merito alla Storia contemporanea, e non è forse esagerato affermare anche a livello nazionale, per il numero ormai ingente di pubblicazioni redatte a quattro mani. Prolifici ed efficaci perché in merito al periodo su cui maggiormente si è esercitato l’uso politico della storia, vale a dire il Ventennio, la Seconda guerra mondiale e la Resistenza, giungono dritti al dunque, con metodo storiografico, esaminando quanta documentazione possibile. Tutto ciò senza mai tralasciare il versante divulgativo, con una scrittura vivace e scorrevole che spinge alla lettura, che invoglia a sapere come va a finire.
Si scrive localmente ma si pensa, e si restituisce, globalmente. L’area geografica di riferimento è la Maremma, tra la Bassa Toscana ed il Lazio Settentrionale, quindi. Le sortite hanno principalmente riguardato, difatti, la Banda partigiana Arancio – Montauto, tra le più incisive nell’Italia Centrale per i conseguimenti ottenuti sul campo ai fini della Liberazione, attiva tra il Grossetano e l’Alto Viterbese. Nella precedente pubblicazione, che ha visto i due autori fare ingresso nella scuderia editoriale Le Strade bianche di Stampa alternativa, si è compiuto un necessario percorso a ritroso, per trattare della Strage fascista di Roccastrada del luglio 1921, a cent’anni dai fatti.
In questo giro, i due storici hanno deciso di dedicarsi ad una figura specifica del periodo e del territorio di cui sopra: Pietro Casciani ed il gruppo partigiano nato principalmente su suo impulso, il Reparto Lupi, inquadrato nella Banda Arancio – Montauto e che avrebbe liberato Pitigliano prima dell’arrivo alleato. Ci si avvale, come sempre, di carte d’archivio, di materiale fotografico, riprodotto, di una bibliografia tematica e di testimonianze orali raccolte previa interviste. Com’è tradizione, il testo non manca del corredo di schede biografiche e cronologie su persone e fatti trattati.
Casciani, venendo al dunque, era un uomo di popolo, classe 1910, formatosi in un Regime in cui aveva giocoforza creduto, o dovuto credere. Per lui, come per altre centinaia di migliaia di donne e uomini, lo spartiacque dell’Otto settembre, il dover scegliere d’un tratto da che parte stare, con l’eruzione, quasi improvvisa, di quella coscienza che vent’anni di propaganda non erano evidentemente riusciti a spegnere del tutto. Un uomo di popolo che, terminato il conflitto e perciò ricevuta la Medaglia d’argento al valor militare, avrebbe ripreso il suo lavoro, come, in fondo, la stragrande maggioranza del partigianato.
Casciani era un meccanico ma, con il drammatico problema degli ordigni rimasti inesplosi sul terreno, si occupava anche del disinnesco delle bombe alleate, pure per riciclarne il contenuto nelle cave. Sarebbe morto nel tentativo di disinnescarne una, d’un tipo che fin lì non aveva mai trattato, esplosagli il 6 agosto 1947.
L’impostazione biografica del volume è anche, per così dire, un pretesto per affrontare un’era, un ambiente, in termini sociali, culturali e politici. In questo caso Pitigliano ed il territorio circostante, nelle sue evoluzioni e nei suoi accadimenti storici. Non poteva a tal proposito mancare la trattazione della locale comunità ebraica, insediatasi nel centro toscano dalla notte dei tempi, con la presenza di decine e decine di persone che avrebbero fatto guadagnare a Pitigliano l’appellativo di Piccola Gerusalemme. Una comunità che aveva subito restrizioni e persecuzioni secolari e che si era quindi spesa fattivamente per l’Unità d’Italia. Proprio per il forte senso di attaccamento alla Nazione, essa non era affatto rimasta insensibile, qui come altrove, agli appelli del montante movimento fascista contro le forze reputate disgregatrici del tessuto nazionale.
Un tragico equivoco, svelato dalle Leggi razziali del 1938 e conclusosi in guerra, con le persecuzioni e l’invio nei campi di sterminio.

IlPartigianoPietro

Pitigliano, Le Strade bianche di Stampa alternativa, 2022, pp. 208, € 10.00

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