Gino Bernardini, l’arte e le vibrazioni dell’anima

Di Luciano Pasquini

Gino Bernardini a Tuscania c’è nato e ci vive.Nella sua vita nutrita di tante esperienze ha rincorso il suo sogno di dipingere fin da piccolo, nella tabaccheria del nonno dove manifestava la sua forte inclinazione per il disegno, allenandosi sopra la carta delle stecche di sigarette che il progenitore apriva per sistemarle negli spazi assegnati alle sue spalle. Poi la vita come sempre porta a delle scelte che il più delle volte non sono inclini con le proprie attitudini. Passano gli anni e la passione per l’arte rimane una costante di vita per Gino che riemerge respirandone l’atmosfera in una città come Firenze,verso cui volge il suo sguardo provando a ripartire. Gino acquista da autodidatta la prima tela e acquisisce dai migliori artisti le tecniche e i principi della pittura ma l’ispirazione emerge dalla natura che lo circonda, dai paesaggi dell’alto Lazio e della vicina Toscana fonte di illuminazione,come pur seducenti sono gli scenari della Maremma toscana.E’ così che i suoi quadri proiettano nelle forme e nei colori, nelle ambientazioni della natia Tuscania, campagna, campi di grano, i papaveri fiore umile ed effimero, i fiumi, i canneti le ginestre sono i sui soggetti preferiti.

La conoscenza con Gino Bernardini, non è casuale avviene dopo un’escursione a “Pian di Mola” terra Etrusca per eccellenza nelle vicinanze del borgo di Tuscania, La natura ci ha facilitati unendoci in un unico abbraccio nell’attraversare quei luoghi evocati nei suoi quadri, come la cascata sul fiume “Marta. E il tratto paludoso che persevera la fitta vegetazione che cresce sull’argine del fiume, sono luoghi popolati da personaggi protagonisti della loro arte esclusiva, come “Fiore” che in quell’habitat circondato da stupende querce da sughero insegna ad alcuni amici e chef romani come si riconoscono le piante spontanee. Come Olindo Cosimelli e la sua distesa di lavanda in questo periodo è in piena produzione.

Nella sua mostra permanente in via Torre di Lavello, 14 a Tuscania, Gino Bernardini ripropone questo mondo in un concentrato di colori e forme, realizzati con nuove tecniche. Sperimenti in modo continuativo e costante, per mettere a punto in una visione personale dell’arte naturalistica e figurativa, l’essenza della natura che lui osserva. Una sensibilità pure riflessa nella sua una ultima opera “Così celeste” un olio su tela 100×100 cm, che esprime con la sua particolare tecnica la bellezza di quella natura. “Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.”

Lasciando Tuscania, città d’arte dove hanno vissuto e dipinto le loro opere artisti come Giuseppe Cesetti, Bonaria Manca, Alessandro KoKocinski, Gino Bernardini ci si pone come scritto dal Prof. Vittorio Sgarbi a pieno titolo .La sua arte è una finestra aperta sulla natura.

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