Francesca Reggiani al Padovani: si ride parlando di cose serie

Il futuro spaventa, meglio riderci sopra. Nel suo show (così la Reggiani definisce la sua rappresentazione), i temi seri sono trattati con la pungente ironia che la caratterizza. I  personaggi, tutti nuovi, descrivono il futuro visto oggi  attraverso concetti chiave: sesso – tecnologia – politica. Parla di tutto l’appuntita attrice  anche autrice dello spettacolo, i suoi monologhi nascono osservando il mondo che la circonda, soprattutto nei dettagli, un mondo che viaggia molto veloce, non più per i vecchi, ma composto sempre più di anziani, muniti di macchina nuova per i quali le cose più banali sono divenute fatiche. Un mondo in cui il rinnovamento passa attraverso l’istituto di bellezza perché è più conveniente essere belli che intelligenti. E qui la parodia sugli onorevoli Alessandra Moretti e Maria Elena Boschi e una Sabrina Ferilli di cui esalta una  presenza possente sempre ben gradita agli spettatori, ma non viene meno la speranza nel riferimento su Milena Gabbanelli che si autodenuncia. Il futuro di una volta ci avrebbe sollevato dalla fatica del lavoro grazie alle nuove tecnologie create per alleggerire le nostre esistenze.

Oggi, queste tecnologie alleggeriscono i nostri portafogli e grazie a queste tecnologie veniamo licenziati. Ci avrebbe reso liberi dalla schiavitù dei preconcetti che regnavano sul sesso. Oggi, il sesso viene vissuto attraverso gli impositivi della trasgressione e le regole della perversione che ci hanno imposto una schiavitù ancora peggiore, perché ci fa illudere di essere liberi. Il futuro di una volta ci avrebbe fatto vivere senza essere costretti ad accontentarci di poco.

Oggi siamo condannati a non accontentarci mai. E anche vivere, ci sembra poco. Il futuro di una volta ci diceva che dietro la sofferenza, c’era la speranza di vedere, un giorno, realizzati i nostri desideri. Oggi, la delusione, ci ha insegnato che l’unica speranza che abbiamo per non soffrire è quella di non avere desideri. Il futuro di una volta gridava a gran voce la voglia di cambiamento e di una nuova classe politica che avrebbe lavorato per i più deboli, per la pace, per la giustizia e per la stabilità.

Oggi  questa nuova classe politica, che ha prosperato nell’ingiustizia, dice ai più deboli di mettersi l’animo in pace e ha fatto capire a tutti che questa è l’unica stabilità. Un futuro che mette paura perché manca di  una prospettiva e ci presenta un mondo difficile dove è complicato partire. Dove tornare indietro non si può, ma guardarvi andando avanti metterebbe meno paura. Due ore di spettacolo in cui una grande  Francesca Reggiani s’interroga su cose serie e, com’è nella natura degli attori comici, con il lampo dell’intelligenza e dell’ironia riesce a far divertire per due ore il pubblico.

Il 30 gennaio appuntamento al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro. Il biglietto è acquistabile anche on line. Tappa successiva dal 5 febbraio al 15 febbraio a Roma al Teatro Ambra Iovinelli poi in tour per l’Italia.

IL FUTURO DI UNA VOLTA

Venerdì 30 gennaio ore 21:00

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