Fra le mura del chiostro, molto di più di una mostra

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La mostra Fra le mura del chiostro. La vita quotidiana in un monastero di clausura si sviluppa lungo sei aree tematiche. Si raffigura, intorno al chiostro, un percorso che esalta sia il valore storico artistico e etnoantropologico dei singoli pezzi sia l’aspetto spirituale del luogo che li ospita. Tutto l’insieme segna la fine di un percorso iniziato dal Centro Studi Santa Rosa nel 2020 con la schedatura degli utensili da cucina e la digitalizzazione della documentazione d’archivio inerente alla gestione della dispensa e della preparazione dei pasti insieme allo studio delle attività artigianali, soprattutto la realizzazione di reliquari in papier roulle e fiori di stoffa.

Una mostra, quella in corso al Santuario di Santa Rosa, che merita davvero di essere visitata, è un regalo e un’opportunità di piacere delle opere d’arte e di ispirazione per la fede e la spiritualità. Un allestimento che racconta la vita delle monache all’interno delle mura della clausura e i loro rapporti con la comunità civile attraverso le notizie tratte dai documenti e la presentazione delle collezioni di oggetti. Tutto esposto in modo ampio, facilmente contemplabile, in ogni stanza i volontari, Franco, Giuseppina, Remo e tutti gli altri che si alternano con straordinaria dedizione e offrono la loro accoglienza. Agli occhi del visitatore attento, così come è capitato a noi, i beni artistici che il Monastero di Santa Rosa ha acquisito nei secoli sono ben visibili, inaspettati, posti nel rispetto del silenzio che il luogo suscita. Sono ospitati nel Monastero sito nel cuore della città di Viterbo durante questo periodo, attorno al suo culto patronale, in cui la Città dei Papi si stringe in una celebre festa incentrata sulla processione della statua con la luminosa Macchina di Santa Rosa, che esprime, in momenti di grande suggestione, il calore dei fedeli e l’attualità di una lunga storia che si lega alla sua eternità.

Quest’anno la Basilica che includeva i riti liturgici nel programma dei festeggiamenti di settembre è parzialmente interdetta a seguito dello staccamento di un parte di un dipinto nella cupola. Ma tutto si muove nella normalità. Ed il percorso museale ci introduce in un cammino di fede e di storia che nulla toglie, nonostante gli imprevisti.

Poco più in là, in un’ala del monastero, sono tornate nella casa di Rosa le dodici clarisse che continuano la loro vita contemplativa. Suor Francesca Piazzaia, con suora Elpidia dell’ordine delle Alcantarine francescane, proseguono nel dispensare amore e funzionalità quotidiana dal proprio cantuccio, c’è tanto bisogno di suor Francesca, con lei viterbesi e visitatori sono tornati a vivere il Santuario a porte aperte. Ognuno dal proprio spazio lascia trapelare fede e luce donando un percorso di visita del Monastero di Santa Rosa che va ad arricchire la fruizione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale della città di Viterbo, così fortemente legata al culto della santa.

La mostra, (consigliata), rimarrà aperta fino al 27 ottobre 2024, a Viterbo, presso il Monastero di Santa Rosa, tutti i giorni, a eccezione del lunedì pomeriggio, con il seguente orario: 9.30–12.30 e 15.30–18.30.L’ingresso è libero.

Uno sguardo alla Basilica…..lavori in corso

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Inizia la visita alla mostra…..

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Il corpo si Santa Rosa ora è qui….

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In mostra i modelli di Papini a cui l’ideatore Ascenzi si è ispirato nel concepire Dies Natalis.

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Uno sguardo sul Chiostro del Monastero… Ora et labora

 

Foto copyright TusciaUp

 

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