Ex chiesa di S.Giuseppe e S.Teresa a Viterbo, avanza l’idea di un Polo Museale dedicato al pittore Romanelli

Angelo Allegrini e la pergamena di ArcheoTuscia per il pensionamento

La ex chiesa di S.Giuseppe e S.Teresa a Viterbo in Piazza Fontana Grande è stato il tema dell’importante incontro che ha dato avvio al  ciclo di conferenze culturali che avranno seguito in questo anno 2025. L’ incontro  moderato dal presidente di  Archeotuscia Ing.. Luciano Proietti si è tenuto  venerdi 10 Gennaio pomeriggio presso la sala Assemblee di palazzo Brugiotti -Fondazione Carivit  a Viterbo, ad accogliere gli intervenuti il presidente Luigi Pasqualetti. Questa ex chiesa ha segnato per molti anni la storia di Viterbo ed è nel cuore dei Viterbesi. Edificata nel 1634 sulle rovine del palazzo Gatti e donata con l’annesso convento ai Padri Carmelitani Scalzi da Domenico Montani, canonico di S.Maria in Trastevere, una volta terminata la costruzione del convento nel 1640, i Carmelitani vi si trasferirono e nel 1648 aprirono al culto l’annessa chiesa dedicata a S.Giuseppe e S.Teresa che col tempo divenne una delle chiese più belle della città di Viterbo. Successivamente subì altre modifiche e trasformazioni assumendo l’aspetto definitivo sino a quando non venne ridotta, deturpandola, a sede della Corte d’Assise nell’ultimo quarto del XIX secolo. Era a croce latina e a tre navate con tre cappelle ciascuna comunicanti tra loro tramite piccole porte. Tra le cappelle gentilizie della chiesa, ve ne era una erettavi dal famoso pittore viterbese Francesco Romanelli che, morto nel 1662, volle esservi sepolto.

Gli ospiti intervenuti venerdi scorso  ne hanno ripercorso la storia attraverso l’intervento del critico d’arte Salvatore Enrico Anselmi.Ha pure preso la parola  l’ispettore onorario del Mic Felice Orlandini ha messo in evidenza, invece, che oltre le istituzione locali e nazionali, debbono essere anche i cittadini a tutelare e promuovere i beni culturali così come prevede la Costituzione Italiana;Orlandini ha messo a fuoco di quanti reperti siano spariti e mai ritrovati.l’On. Giulio Marini (già sindaco di Viterbo) ha invece esposto, tramite slide, il progetto che a suo tempo aveva redatto l’amministrazione Comunale per il recupero del Complesso monastico e dell’ex Chiesa dei santi Teresa e Giuseppe. Nell’occasione il presidente di ArcheoTuscia Ig.  Proietti ha consegnato una pergamena  alla carriera al Direttore dell’ Archivio di Stato Angelo Allegrini andato in pensione lo scorso dicembre. Allegrini in questo contesto ha ripercorso storicamente i vari passaggi di proprietà dell’ex Chiesa e dell’ex Convento fino all’ultima destinazione: Tribunale di Corte d’appello.Sulla  futura destinazione della  ex chiesa di S.Giuseppe e S.Teresa a Viterbo, pare ormai in minoranza l’idea del Comune di Viterbo di adibirla a Mercato coperto e prende sempre più forma quella di  trasformarla in un Polo Museale dedicato al pittore Romanelli sepolto nella cripta della chiesa.

Specifica il prof. SalvatoreEnrico Alselmi:

“Dall’incontro è emersa la necessità di ravvisare per il monumentale complesso architettonico l’individuazione di una consona destinazione, quella museale in primo luogo, connessa ad esempio alla figura di Giovan Francesco Romanelli. … Le vicende che si sono succedute nel tempo hanno purtroppo sfigurato il ricco apparato decorativo sei-settecentesco del complesso architettonico che ora reclama un filologico recupero allo scopo di assicurare la conservazione dovuta del dato materiale ancora in essere e il rispetto del dato testimoniale connesso alle vicende occorse alla struttura”.

Nessun esponente del Comunedi Viterbo  era presente in forma ufficiale all’incontro. Ci auspichiamo che nel ciclo di conferenze che saranno promosse in questo anno se ne continui a parlare, sino ad arrivare ad una  destinazione che sia confacente al significato della storia e in linea con una Viterbo che ambisce a concorrere a Capitale della Cultura. (LucPas)

Foto cover di Luciano Pasquini

 

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Un momento della conferenza

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