Nella bellissima Chiesa sconsacrata, nonchè aula Magna della Facoltà di Lettere al quartiere San Carlo, martedì 10 Marzo, Sandra Petrignani e Gioia Oddi, hanno messo a confronto due grandi donne e scrittrici del ‘900: Marguerite Duras e Marguerite Yourcernar. Il titolo del dibattito era già di suo altamente esplicativo: “Le due Marguerite (Un’amicizia impossibile)”. Il dibattito è stato costruito attorno ai rispettivi libri della Petrignani “Marguerite” in cui parla della Duras, e della Oddi “Marguerite Yourcenar e l’astrologia“.
Un’amicizia impossibile (?) Si, perchè per quanto siano state entrambe simbolo della letteratura di pieno ‘900 e quasi contemporanee, le due donne erano diverse e diametricalmente opposte; anche se, poi, scavando nella loro intimità, qualcosa che le accomuna lo si trova.
Marguerite Duras nacque in quel territorio che ora corrisponde al Vietnam; esordisce come scrittrice nel 1942 con Gli Impudenti. Ma la fama le arriva nel 1950 con Una diga sul Pacifico, fortemente influenzato dalla lettura di Hemingway e Pavese, e dove l’autrice si richiama agli eventi della sua adolescenza, narrando la storia di una vedova e dei suoi figli nell’Indocina francese degli anni 30. Sandra Petrignani, che in ha passato ha scritto “la scrittrice abita qui“, descrive così la Duras :<<era una donna interventrice, ed amava mettersi in mezzo alle polemiche. Se per sbaglio la scambiavano con la Yourcenar, a causa dello stesso nome di battesimo, si arrabbiava molto.>>
Marguerite Yourcenar nel 1920 scrive Il giardino delle chimere; ma il suo capolavoro sarà Memorie di Adriano del 1951, nel quale descrive la crisi personale di un imperatore illuminato e dell’ impero Romano. Poi arriva L’opera al nero, con protagonista il medico-filosofo Zenon, attratto dalla teologia e dal viaggio alla scoperta di se stessi; egli rappresenta l’uomo di passaggio dalla cultura medioevale a quella moderna. E questo ultimo, lo scrisse quando inizierà ad appassionarsi all’astrologia, alle arti oniriche e all’India; questi sono anche i motivi per cui Gioia Oddi decise al tempo della laurea di avvicinarsi a Marguerite Yourcenar.
La Duras era una donna sperimentatrice; si iscrisse al partito Comunista, per il quale si battè a lungo, anche se poi venne espulsa perchè considerata di facili costumi. La Yourcenar, l’altra Marguerite, la si associa al Classicismo e a tutti quei personaggi storici e mitici, dietro i quali adorava celarsi; ebbe nella vita un grande amore, con una donna di nome Grace, che visse con il massimo pudore possibile per l’epoca.
Ma un tratto in comune nelle due Marguerite, ci viene evidenziato da Gioia Oddi: <<entrambe hanno portato con se una ferita materna; la figura di una madre mai integrata>> e come ci conferma Sandra Petrignani poi: <<se la madre della Yourcenar morì a causa del parto della figlia, probabilmente la Duras avrebbe voluto uccidere sua madre>>.
All’incontro era presente anche l’attrice Francesca Ventura, nella veste di lettrice dei brani delle due scrittrici novecentesche. Riguardo il rapporto con la madre:
<<Non mi libererò mai di lei, neanche adesso che è morta..la mancanza di quello sguardo si traduce in insicurezza profonda>>(Duras)
<<La madre storse il capo quando le fu presentato il bambino>> (Yourcenar)
Due grandi donne, diverse si, ma che del Misticismo avevano fatto il loro percorso di vita; non solo, erano due donne che nonostante la fama raggiunta, non mostrarono mai il loro status da ricche borghesi, ma rimanerono sempre legate ai valori della terra e dell’anima. Entrambe per sempre legate al mondo Orientale; una per le sue origini, l’altra per il fascino che esercitava su di lei l’India. Per la Yourcenar il misticismo si concretizzò nella pratica del buddhismo, al quale la avvicinò il suo ultimo amore Jerry Wilson, la pratica dei Mantra Indiani e lo studio degli astri, oltre che la scrittura. Per la Duras il misticismo fu molto più duro, legato alla politica; fu Partigiana e quando capì che il comunismo al quale lei aveva aderito si era concretizzato ad esempio nella pratica dei Gulag, decise di allontanarvisi.
Marguerite Duras la ricordiamo per i suoi scritti, ma anche per i suoi film, tra i quali “Hiroshiima Mon Amour“, “Il dolore” o “India Song“. Marguerite Yourcenar, invece per le sue raccolte di poesie e i suoi romanzi storici, uno tra tanti appunto “L’opera al nero“, nel quale la scrittrice si servì dell’astrologia per descrivere e far nascere lo stesso protagonista Zenon, e nel quale affrontò il tema della morte.
<<Che non esiste accomodamento durevole tra coloro che cercano, pensano, analizzano e si onorano di essere capaci di pensare domani diversamente da oggi, e coloro che credono o affermano di credere, e obbligano con la pena di morte i loro simili a fare altrettanto >> (L’Opera al nero-Yourcenar)
<<Ci siamo solo noi ad aspettare; è l’attesa di sempre, l’antica attesa delle donne di tutti i paesi del mondo, che gliuomini tornino dalla guerra>> (Il dolore-Duras)