Docenti in Quarantena: Cristina Caldi, restauratrice dell’Unitus: presto si tornerà a toccare la storia

di Nicole Chiassarini

In questo tempo quanto mai sospeso tra il desiderio di normalità e la paura di tornare indietro, parliamo di restauro con la docente e restauratrice Cristina Caldi del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali all’Università degli Studi della Tuscia.
Il restauro da sempre è associato ad un fenomeno artistico volto a smuovere le coscienze e, perché no, per mettere in risalto un’opera. Ma è anche da sempre un’attività professionale il cui scopo è quello della conservazione del patrimonio culturale in tutte le sue manifestazioni materiali.
Una branca quanto mai fisica e materiale che presuppone il contatto con l’opera d’arte affinché si possa concretizzare l’atto stesso del restauro, e per l’Università degli Studi della Tuscia ha rappresentato il punto di partenza considerando tutto ciò che il nostro territorio, dal punto di vista storico, ha da offrire.
Da circa una settimana, attraverso un’ordinanza della Regione Lazio, sono stati sbloccati i lavori di restauro all’interno dei cantieri e i laboratori, al pari di quelli edili. Attualmente è, infatti, già possibile riprendere nel rispetto delle norme di sicurezza.
“I progetti all’interno del corso di restauro dell’Università ovviamente sono stati interrotti – ci spiega la professoressa Caldi –, a differenza delle attività teoriche che sono proseguite online. All’interno dei nostri laboratori ci sono molti settori: quello dei dipinti su tela, su tavola, dipinti murali, manufatti lapidei e il settore di restauro di scultura lignea, del quale mi occupo personalmente. Ognuno di essi aveva delle opere, alcune delle quali anche di pregio, per lo più provenienti dal territorio della Tuscia”.
L’Ateneo al momento continua nel rispetto delle norme previste e, appena sarà in grado di garantire la sicurezza a tutti gli studenti, si potrà tornare all’interno dei laboratori. “Si pensa che sarà già possibile dai primi mesi estivi – continua la docente. Riprenderemo in mano le attività di restauro vere e proprie, anche perché in quel momento gli studenti avranno già preparato gli esami teorici”.
Per la ripresa, almeno all’interno dei laboratori di restauro del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, non ci saranno problemi. Infatti per fortuna la legge impone di avere un docente ogni cinque studenti, e i laboratori all’interno del dipartimento sono certamente spaziosi. Quindi, come confermato dalla professoressa Caldi, quando possibile, si potrà garantire il distanziamento tra gli studenti che parteciperanno ai laboratori di restauro.
Sono stata molto fortunata in questo periodo di quarantena. Vivo a Tuscania, in campagna, ho molto spazio davanti a me e in questi giorni mi sono dedicata alla campagna, oltre che al mio lavoro da fare al computer. Ho trascorso il mio tempo in tranquillità ed è stata una primavera bellissima. Ma adesso spero sinceramente che chiunque possa tornare a lavorare. Di poter tornare dentro i nostri laboratori e continuare il lavoro”
La visione di ripartenza della professoressa Cristina Caldi è certamente positiva. Tutto dipenderà da noi per poter tornare a vivere la nostra quotidianità, per tornare a lavorare e far ripartire quei settori che maggiormente hanno sofferto, come il turismo.
Serve il rispetto, senso civile e responsabilità delle persone per poter tornare anche all’interno dell’Università della Tuscia, dentro le sue aule e i suoi laboratori. In particolare i laboratori di restauro, di cui la prof.ssa Cristina Caldi è docente, nella speranza di poter tornare a toccare con mano la nostra meravigliosa storia.

Nella foto: Palazzo Gallo in Bagnaia il restauro del soffitto ligneo e dei dipinti murali della Sala Riario è affidato agli studenti con docente Cristina Caldi insieme alla collega Valeria Valentini.

 

 

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