Divin Mangiando, vince la gara gastronomica Giuseppe Rutigliano sfidando cinque cuoche

I sei cuochi non professionisti si erano cimentati la mattina nella preparazione di un piatto usando i prodotti contenuti nella “mistery box”. Piena, naturalmente, di una ottima selezione dei prodotti, tutti a km o comunque del territorio laziale, offerti dalle numerose ditte sponsor.

A giudicare le preparazioni un gruppo di esperti giudici: lo chef Salvo Cravero, l’agronoma e idrosommelier Maria Laura Nespica, l’avvocato Paolo Pirani e il giornalista Stefano Polacchi.

Si è trattato di una sfida davvero internazionale. Infatti ai fornelli c’erano una nonna e una nipote ucraine, Nina Molokovych e Diana Yermolenko (coinvolte nella gara dall’associazione “Semi di Pace”) e anche Maria Rojas, colombiana che vive a Roma. Di Roma anche Candida De Amicis, mentre Simona Blasi è di Tarquinia, nato a Civitavecchia ma residente a Tolfa l’unico cuoco, Giuseppe Rutigliano.

A vincere la gara è stato proprio lui che ha convinto la giuria cucinando spaghetti ai filetti di pomodoro, cozze, vongole con bisque di gamberi. A Rutigliano – e alle altre partecipanti – una ricco cesto di prelibatezze ma pure la targa del Lions Club, consegnata dalla presidente Laura Voccia.

La serata è poi proseguita con lo show cooking di Vittoria Tassoni, aiutata da Giuseppe Rutigliano: gli gnocchetti con sugo rosso e cozze sono stati serviti ai presenti, accompagnati da un calice di vino bianco versato dai sommelier della Fisar e scelto dall’enogastronomo Carlo Zucchetti.

Come ribadito durante la premiazione, sia da Vittoria Tassoni che dai giudici presenti, è stato davvero interessante ed “inclusivo” vedere come i prodotti tipicamente locali siano stati utilizzati per preparare piatti tipici ucraini o colombiani.

A disposizione dei cuochi c’erano prodotti classici – miele, olio Evo, pasta di grani antichi o ortaggi bio -, ma anche delle rarità o delle innovazioni, come le patate viola o oli ed altri estratti dalle rose. O ancora l’aceto ricavato dai kiwi che non vengono commercializzati come frutta.