“Se le api dovessero scomparire, al genere umano non resterebbero quattro anni di vita” la frase attribuita al famoso scienziato Albert Eistein, contiene un fondo di verità. Lo dimostrano i dati di produzione della campagna 2015/2016, peggiori in assoluto per il prodotto Italiano. Il crollo delle produzioni di circa l’80% rende il prodotto più raro e costoso e apre le porte all’importazione indiscriminata delle produzioni straniere, in particolare dei maggiori produttori a livello mondiale: Cina, Turchia, Stati Uniti Ucraina Argentina Russia Iran e India. Le condizioni a detta degli esperti vanno ricercate nel cambiamento climatico e nell’indebolimento delle api a causa dei pesticidi, situazione comune all’intera Europa. E’ importante sollecitare adeguate misure a sostegno del comparto, altrimenti una delle produzioni di prestigio del nostro Made in Italy rischia di sparire definitivamente, creando inoltre numerosi problemi sia a livello ambientale che ecologico.Pensate che l’apicoltura è una pratica millenaria che precede la nascita dell’agricoltura.Oltre a una politica comunitaria che preveda un piano pluriennale di sostegno al settore in questa fase critica, va fatta una ricerca sistematica, scientifica, di tutti i fattori che hanno determinato questo crollo della produzione, per porvi almeno un riparo. E’ interessante a riguardo il parere di Giorgio apicoltore dell’Az. Agricola Montepereto di Acquapendente. Certamente il calo delle produzioni si è fatto sentire anche nelle nostre zone con un 50% – 60% in meno di raccolto. Quello che più desta preoccupazione è l’insorgere di nuove patologie, che aggrediscono i nostri alveari, veicolati dalla Varroa, è rendono il quadro generale più critico. A livello qualitativo il prodotto raccolto e da considerarsi di buona qualità sia per i mono fiore sia per i millefiori. Nella Tuscia le varietà principali di miele prodotto sono: castagno, tiglio e millefiori e sì e aggiunto in questi ultimo tempi il coriandolo vista la redditività tale coltura. Confermo che il rialzo dei prezzi, che in media sono aumentati del 20% – 25%. Di contro l’importazione indiscriminata come nel caso dell’olio di oliva tende a far passare il prodotto estero per locale con grave danno per i produttori onesti. Il miele il risultato di un rapporto articolato e complesso tra le api e il loro ambiente preziosissimo anche per il benessere del pianeta. Ciascun miele rispecchia la biodiversità della flora e degli ecosistemi naturali, così come il sapere, le tecniche e le tradizioni dei produttori.Una produzione che va tutelata iniziando dal consumare il prodotto nostrano facendone l’elemento salubre della nostra alimentazione.