“Dies Natalis” montaggio il 9 luglio e per due mesi a San Sisto fino al Trasporto

di Luciano Costantini

La Macchina di Santa Rosa pronta (quasi) a miracol mostrare per oltre due mesi anziché per i venti giorni fissati da una tradizione secolare: dal prossimo 9 luglio a metà settembre invece che le canoniche date dal 3 fino alla seconda decade di settembre. Una sorta di rivoluzione o un aggiornamento, che forse fa perdere fascino alla festa, ma che dovrebbe far guadagnare alla città diversi punti in termini di impatto turistico e religioso. Dunque, il 9 luglio, giorno di nascita di Rosa, “Dies Natalis”, comincerà a prendere forma in quel di San Sisto, cioè nello stesso luogo in cui la sera del 3 settembre scatta puntualmente per attraversare le vie oscurate di Viterbo, fino arrivare alla chiesa che ne custodisce le spoglie insieme a una secolare venerazione. E a San Sisto, Santa Rosa, resterà fino al fatidico “Sollevate e fermi”.

A palazzo dei Priori una affollata conferenza stampa per formalizzare ciò che si sapeva da giorni, ma che è servita a illustrare alcuni dettagli dell’evento. “Che permetterà – sottolinea la sindaca Chiara Frontini – di perpetuare per due mesi un’autentica magia e che non potrà che far bene al turismo e alla rivitalizzazione del centro storico. L’abbiamo pensata insieme ai facchini in occasione del Giubileo, ma non è escluso che possa essere ripetuta in futuro”.

Il presidente del sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini, ufficializza la soddisfazione del gruppo. “Anche se – osserva – sicuramente ci sarà, anzi già c’è, qualcuno che troverà modo di accendere la polemica”. “Per me è semplicemente una cosa entusiasmante che rafforza lo spirito religioso dell’avvenimento e permetterà di ampliare la conoscenza di santa Rosa e della città”, spiega l’ideatore della Macchina Raffaele Ascenzi. Il costruttore Vincenzo Fiorillo conferma: “Oggi iniziano i lavori di ponteggio, il 9 luglio a San Sisto arriveranno i primi camion con i pezzi della Macchina da assemblare. Per l’illuminazione notturna bisognerà aspettare qualche giorno”. In conferenza il capo dei Facchini Luigi Aspromonte rilancia con forza il progetto di un museo delle Macchine. Allarga le braccia la sindaca: “Si può fare, si dovrebbe fare, ma almeno prima bisognerebbe individuare un sito, che per ora non c’è”.

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