“Dies Natalis”, ecco il nome della nuova Macchina di Santa Rosa che sfilerà dall’anno prossimo e fino al 2028. Ideatore ancora una volta (è la terza consecutiva) Raffaele Ascenzi, che ha appena lasciato con tanto affetto e con tanta nostalgia la sua “Gloria”, e, prima di essa “Ali di Luce”. E’ il classico “triplete”. Squadra che vince non si cambia e Ascenzi si aggiudica così il prossimo trasporto anche se la sua vittoria era nell’aria, comunque era la più accreditata. Alle 16,48 la sala d’Ercole di palazzo dei Priori è sold out. C’è tensione anche se contenuta. Inizia l’apertura delle buste alla presenza dell’intera commissione giudicatrice (la presidente Loriana Vittori, e poi la soprintendente Margherita Eichberg, il presidente del sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini e i rappresentanti degli Architetti e degli Ingegneri Giorgio Saraconi e Lorenzo Ranucci). Alle 17,10 viene annunciato il nome del vincitore, Raffaele Ascenzi, ed è un autentico boato: applausi scroscianti e strette di mano che si confondono tra sorrisi e pacche sulle spalle. La sindaca, Chiara Frontini, discretamente posizionata in un angolo della Sala, poco prima aveva aperto la cerimonia. Poche ma indicative parole: “Con la nuova Macchina, vogliamo riaccendere la storia della nostra città, ma anche inviare un messaggio al mondo in vista del futuro e del Giubileo”. Una nota precisa che è riassunta anche nella citazione della giuria che ha premiato la nuova creatura di Ascenzi. Il bozzetto? Top secret anche perché, come precisato dai componenti la commissione giudicatrice e poi dall’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi, la proclamazione del nuovo vincitore e la pubblicazione del bozzetto della Macchina, verranno formalizzati tra una decina di giorni, dopo la definitiva verifica della correttezza delle domande presentate. Tanto per essere chiari: per vedere le fattezze di “Dies Natalis” si dovrà ancora aspettare. Ascenzi, visibilmente emozionato, ha garantito che intanto non rilascerà dichiarazioni anche se poi qualche battuta se l’è lasciata scappare, pure se di sapore strettamente familiare: “Ringrazio mia moglie che ha dovuto sopportare troppo spesso la mia assenza e ringrazio mia madre che in questo periodo mi è stata vicina”. Diciassette i progetti presentati in Commissione. Tre sono stati praticamente esclusi a apriori per vizi di forma o perché non corrispondenti ai requisiti richiesti dal progetto. Quattordici quelli finiti in graduatoria. Li riportiamo in ordine di classifica, partendo dal quattordicesimo con il relativo risultato numerico: 14° Spes Fonte di speranza di Eugenia Benelli (60,80); 13° Veliero Celeste di Ascanio Ciarletti (64,20); 12° Fiamma di fede, divina fiamma di Alessandro Talenti (63,80); 11°Luce universale di Stefano Moscini (66,40); 10° Speranza e Pace di Paolo Marcoladi (66,60); 9° Alba di pace di Cristian Ciucciarelli (69,00); 8° La luce che scalda i cuori e ispira l’anima di Mario Antonicelli (71,40); 7° Eterea danza di Alessia Bertini; 6° Fulgor fidei di Francesco Presetti (72,80); 5° Caritas di Mauro Loreti (76,20); 4° Rosa virtuosa di Alessandro Pettinelli (82,80); 3° Metamorfosi di Alfredo Giacomini (88,20); 2° Il sogno di Rosa di Alessio Patalocco (90,00); Dies natalis di Raffale Ascenzi (93,100).
Foto di Massimo Luziatelli