Con Fabio Romoli e “Sound of clay” un pezzo di Tuscia a “Reclamatio Terra”

Horgonic

Anche un pezzo di Tuscia sarà presente a “Reclamatio Terra – Riflessioni sul rapporto tra Uomo e Ambiente”, evento espositivo che si terrà dall’8 giugno al 12 luglio a Roma, presso Palazzo Falconieri, sede dell’Accademia di Ungheria. La manifestazione, a cura di Antonietta Campilongo e promossa dall’Associazione Neworld ETS, vedrà la partecipazione di artisti italiani e ungheresi e, tra gli oggetti esposti, ci sarà anche Horgonic (nella foto), una creazione di Fabio Romoli, imprenditore romano, ma viterbese d’adozione.

Horgonic ha già ottenuto un notevole successo a Viterbo, durante l’iniziativa “Largo in fiore”, svoltasi a fine aprile, dov’erano presenti anche Elena Urbani (scultrice del Lab33 di Viterbo) e Fabiola Arcuri (arichitetto di XADesign di Viterbo), che a Palazzo Falconieri, come “Sound of Clay”, insieme allo stesso Romoli (in qualità audio engineer) presenteranno l’opera “Blue, la danzatrice del mare”. La protagonista è Blue, una balena che danza tra le onde: non sono più le alghe ad accompagnare il suo movimento, ma le tracce che l’uomo ha colpevolmente disseminato nell’Oceano. Si tratta di un progetto che nasce dalla fusione di competenze in campo artigianale, artistico, di design e tecnologico, per la creazione di “sculture amplificate”, interamente realizzate a mano.

La Tuscia, insomma, sarà protagonista a Reclamatio Terra, esposizione che ha come oggetto il futuro del pianeta e la necessità di costruire un nuovo rapporto tra uomo e natura. Fabio Romoli spiega le motivazioni che lo hanno spinto a essere presente: “Horgonic, in questo contesto, è nel suo ambiente ideale, perché è un’amplificatore che definirei emozionale: diffonde musica da fonti analogiche e digitali, dal vinile allo streaming web di alta qualità. La musica è la mia grande passione e, avendo da sempre in testa questo tipo di amplificatore, ho deciso di trasformare la mia idea in una ‘cosa’ nuova, che abbina design e tecnologia. Non siamo in presenza, infatti, soltanto di un oggetto d’arte evocativo, ma anche di qualcosa che garantisce una specifica funzionalità: l’ascolto della musica in alta fedeltà”.

L’amore per la musica, ma anche quello per il Viterbese: “Ho scoperto Viterbo per lavoro, essendo consulente di importanti aziende. E me ne sono innamorato subito. Mi divido tra Roma e la Tuscia, bella in ogni sua sfaccettatura, in ogni suo piccolo borgo. Horgonic qui è stato molto apprezzato, spero che il consenso ottenuto a Viterbo mi porti fortuna e che le cose vadano bene anche all’esposizione Reclamatio Terra, che affronta temi fondamentali per il futuro del Pianeta. E mi piace sottolineare che il mio Horgonic è in catalogo, tra i primi cento lavori di Lazio Creativo, il programma regionale a sostegno della creatività. Un successo di cui vado orgoglioso”.

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