Claudia Cristofari, modella curvy: non esiste uno standard di bellezza, esiste l’unicità della bellezza

di Carolina Trenta

Ogni donna ha la sua bellezza, chili o non chili, e la cosa più importante è accettare il proprio corpo così com’è”, così la giovane ventiduenne viterbese Claudia Cristofari esordisce in un mondo da sempre appannaggio di ragazze fin troppo magre … ma oggi qualcosa sta cambiando. Finalmente una modella in carne e no ossa, determinata e orgogliosa di sé, desiderosa di sfilare con tutte le sue forme.

Abbiamo sentito parlare di lei come una delle protagoniste della Milano Fashion Week, durante la quale ha sfilato per lo stilista Mario Dice, ma è nel programma RAI “Detto Fatto” di Bianca Guaccero che l’abbiamo notata.

Incontrandola, rimaniamo stupiti, data la giovane età dalla sua determinazione, e da quelle caratteristiche che avvalorano la sua scelta,l’eleganza del suo portamento e la sicurezza dello sguardo.

La prima domanda giunge spontanea … il peso è un problema che può essere tranquillamente risolto?

Assolutamente sì. Il peso non dovrebbe essere mai un problema, in nessun caso,ognuno dovrebbe sentirsi a suo agio con il proprio corpo e stare bene con se stesso. È fondamentale per vivere bene.

Ci racconti il suo percorso nel mondo delle modelle curvy.

Vi sono entrata nel 2019: per puro caso mandai la richiesta di partecipazione alla trasmissione “Detto Fatto” di RAI 2, fui chiamata per un casting e poi per un concorso, ma non come modella standard. La selezione andò bene, fummo scelte in nove, ma purtroppo alla prima puntata venni eliminata. È stato un momento veramente difficile per me, anche perché ero agli inizi … ma di scoraggiarmi non ne volevo sapere. Infatti, dopo la trasmissione, la modella curvy Elisa D’Ospina mi contattò, mi disse che le ero piaciuta e che voleva avermi nella sua trasmissione. Con il Covid tutto si è bloccato, ma finalmente dalla settimana scorsa ho ricominciato a lavorare.

Come è andata a Milano?

Molto bene, è stata un’esperienza davvero bella e gratificante. Presentando la sua nuova collezione, lo stilista Mario Dice voleva portare in passerella il tema della libertà, facendo sfilare donne con età e fisicità diverse: per la categoria curvy siamo state scelte io e Elisa D’Ospina.La sfilata si è svolta su una terrazza molto suggestiva e importante di Milano; durante quest’esperienza ho inoltre avuto modo di conoscere diversi personaggi della moda e dello spettacolo.

Riesce a normalizzare le curve e mostrare al mondo che non esiste uno standard univoco di bellezza?

Ci provo. Io mi piaccio e sto bene con me stessa, ma purtroppo la società impone degli standard che non vanno bene per tutti e molte ragazze oggi ne risentono. La piaga si sta allargando anche ai giovani uomini …

Con quale taglia si può sfilare in passerella? E non parliamo più solo di passerelle dedicate alla moda curvy o plus-size che dir si voglia, ma di sfilate tradizionali.

 Credo che a partire dalla 36 più o meno tutte le taglie siano rappresentate. In Italia le taglie curvy vanno dalla 42 alla 48, all’estero sono anche più grandi. Oggi tante sfilate italiane (ancora troppe poche a mio avviso) stanno facendo sfilare modelle curvy … sono piccoli passi avanti.

Secondo Lei il mondo della moda ha compreso che bellezza può far rima con unicità, pluralità, diversità, ma soprattutto sicurezza in se stesse? Che si può vestire “alla moda” anche senza entrare in una taglia 38? Che ogni corpo è unico e accettarlo è il primo passo per amarlo e farlo amare agli altri?

Lo si sta iniziando a capire. A livello italiano qualcosa sta cambiando ma c’è ancora tanto su cui lavorare … all’estero sono avanti a noi da anni.

Libertà: questa la parola chiave delle donne contemporanee, che nella riappropriazione di se stesse, del proprio corpo e dei segni del tempo trovano una nuova e incredibile bellezza. Qual è il suo concetto di donna libera? 

 Per me una donna libera è autonoma, fiera di sé, forte del proprio lavoro e dei propri affetti, non deve dar conto a nessuno delle sue scelte né ascoltare i pregiudizi, è libera di esprimere le sue idee senza alcun tipo di condizionamento, cammina a testa alta senza aver paura di tante cose che possono succedere …

È stata sempre prosperosa?

 Sì! Sono stata più magra ma le curve le ho sempre avute. Anche al massimo della mia magrezza sono stata una taglia 44, che rientra comunque nella categoria curvy.

Considera questa la Sua professione? Ci investe per migliorarsi anche con corsi di portamento e di posa fotografica?

 Vorrei che diventasse la mia professione. Ho fatto corsi di posa fotografica e di portamento, ci spendo tempo e mi ci impegno. Per i miei 22 anni reputo di aver fatto abbastanza, ma vorrei fare molto di più.

Qual è il messaggio che Le piacerebbe dare, in linea con l’orgoglio curvy?

 Bisogna essere se stesse, umili, lavorare sodo, non accontentarsi e non sentirsi mai arrivate, ma soprattutto bisogna essere educate, l’educazione è uno dei cardini della persona e della società.

Com’è organizzata la Sua vita? Concentrata tutta sulle passerelle o c’è un percorso di studio e di vita fatto di famiglia e di progetti alternativi?

 Al momento non ho una vita fatta così tanto di passerelle, studio Scienze dello Spettacolo all’Università e-Campus, e dedico tempo alla mia famiglia e agli amici, ma vedo che piano piano le cose si stanno ricominciando a muovere. È importante saper gestire più cose contemporaneamente, così da non perdere il proprio baricentro.

Vive a Viterbo dove è nata?

 Sì, con la mia famiglia vivo in campagna, poco sopra Bagnaia, il mio humus,quello che preserva la mia autenticità.

Ci sono stati momenti bui che non l’hanno però scoraggiata?  

L’eliminazione dal concorso di “Detto Fatto” mi ha segnata particolarmente, ci sono rimasta molto male … tuttavia, ho avuto la mia rivincita, e anche bella grossa: se si è convinti di ciò che si vale e delle proprie capacità si viene ripagati sempre. Anche il lockdown è stato un periodo difficile … di fatto, non tornando in RAI, non potevo più lavorare.

Che consiglio vorrebbe dare a chi desidera intraprendere questa strada?

 Sono ambienti complicati. Serve trovarsi  una buona agenzia e liberarsi dai pregiudizi, dai giudizi sapendo governarli anche quando non sono positivi.

Come vorrebbe definirsi?

Ambasciatrice della bellezza non standardizzata perché non esiste una definizione assoluta, così come non esiste la taglia perfetta.

 

Emblematica in tal senso la sua frase: Mi piace pensare che una donna che cammina per strada a testa alta, fiera di sé, sia una delle immagini più forti che oggi si possano vedere”.

 

Un sogno che si sta realizzando …

 Per me, che ho sempre avuto un fisico vigoroso, sfilare è rimasto un sogno. Ma siccome credo nei sogni e sono testarda, non ho mai mollato e sapevo che avrei raggiunto il mio obiettivo, cioè fare la curvy model. Credere nei propri sogni è il primo passo per vederli realizzati.

Vista di Bagnaia , “Casa”

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