Cenerentola riscritta da Gianni Abbate al palazzo Baronale di Sipicciano

“Cenerentola” da Rossini riscritta da Gianni Abbate, è la nuova produzione per l’Officina Culturale della Regione Lazio I porti della Teverina, nata con il sostegno anche della Fondazione Carivit. Tratta dalla fiaba di Perrault, la “Cenerentola” di Rossini presenta molte varianti rispetto alla storia originale. L’opera rossiniana è l’occasione per raccontare la società dell’epoca. Andrà in scena sabato 27 aprile alle ore 21.15 presso la Sala del Palazzo Baronale di Sipicciano, si ripeterà il 4 maggio a Bolsena e l’11 maggio a Celleno.
La censura ecclesiastica era severissima, ma il duo Rossini-Ferretti riuscì ugualmente a far passare un’aspra critica sociale della Roma ottocentesca corrotta e violenta, pervasa da una nobiltà decadente e gretta. In questa versione, infatti, invece di una matrigna abbiamo un patrigno, un certo Don Magnifico, Barone di Montefiascone, assetato solo di potere, ricchezze e baccanali. Questa messa in scena usa molto anche il genere farsesco e quindi il divertimento è assicurato. Per dare più risalto al grottesco e alla mancanza di sentimenti, le due sorellastre sono rappresentate sotto forma di fantocci. Gianni Abbate incarna un Rossini appassionato e al di fuori tempo, che racconta la genesi dell’opera e dà poi voce ad alcuni personaggi. Il soprano Mariella Spadavecchia è Cenerentola, Ennio Cuccuini Don Magnifico, e le due figlie Clorinda e Tisbe, sotto forma di muppets, realizzate dal burattinaio Marco Lucci, si animano grazie all’attrice Lorenza Colombi, le musiche originali di Rossini, sono eseguite al piano dal M° Matteo Biscetti…

Info: 3471103270 – iportidellateverina.it

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