Avventure in famiglia. Per Dazn un’edizione straordinaria

di Arnaldo Sassi

Avventure in famiglia

“A Ba’, nun se vede! Nun se vedeee!!!”. Antonio quella sera aveva un diavolo per capello. Aveva acceso la televisione per gustarsi la sua Roma, ma il collegamento con la app che trasmetteva in esclusiva le partite di serie A non funzionava. “Porcaccia de quella miseria! Nun se vede! Dice che c’è un errore, ma ad’è da oggi pomeriggio che ad’è così. Però questi de Dazn li sordi li vonno tutti!”.

Barbara, che nel frattempo era seduta in cucina a guardare una delle sue serie tv preferite, corse subito in salotto. “Antò, che te succede?”.

“Me succede – rispose il marito sempre più arrabbiato – che nun posso vedé la Roma perché Dazn fa schifo. Ce ristanno li stessi probblemi dell’anno scorso. E io me la sto a pijà ‘n saccoccia”.

“Vabbé, ma che sarà mai – replicò Barbara – l’inconvenienti ponno succede. Soprattutto co’ tutte ste nove diavolerie che se so’ ‘nventati. Ce sarà ‘n probblema co’ internet…”.

“E a me che me frega?” incalzò Antonio. “Si io pago le partite le vojo vede. Sennò me ridai li sordi!”.

Barbara si mise seduta a fianco del marito. “Scusa, ma Dazn e Sky nun avevano fatto quell’accordo pe’ fa’ vedé le partite puro su la parabbola? Allora la poi guardà lì”.

“Sì, cor cavolo” sentenziò l’uomo. “Quella ad’è ‘n’antra rapina ai danni der poro tifoso. Si voi vedé le partite de Dazn su la parabbola, ortre a pagà du’ abbonamenti, quello de Sky e quello de Dazn, hai da sgancià ‘n antri e 5 euri ar mese pe’ avé lo stesso servizzio. Nun ad’è ‘na truffa?”.

“Beh, me sa che c’hai raggione” commentò Barbara. “Però la partita la poi sentì puro pe’ radio. Così armeno sai quale ad’è ‘r risultato…”.

“E te sembra la stessa cosa?” rispose Antonio. “No. Io se pago, e puro profumatamente, vojo che ‘r servizzio funzioni. Adesso hanno fatto ‘n communicato. Dicono che stanno a lavorà pe’ risorve ‘r guasto. Ma ‘ntanto la partita ad’è quasi finita. E io me la pijo ‘n…”.

“Bono, nun dì parolacce” lo riprese Barbara, che nel frattempo stava smanettando sul suo smartphone. “Comunque sto a vedè che già ce so’ ‘n sacco de proteste. Tutti li social stanno a ribbollì”.

“E ce credo” replicò l’uomo. “Li tifosi saranno tutti ‘mbufaliti. Comunque io me so’ rotto. Vo a dormì, che ad’è mejo”. Dopodiché Antonio spense il televisore e si avviò verso la camera da letto.

La mattina successiva, di buon’ora, si mise a smanettare davanti al suo pc. Registrando la marea di proteste arrivate a Dazn da tutti coloro che non avevano potuto vedere le partite della sera precedente. “Lo vedi? – disse alla moglie che stava prendendo il caffè – ad’è ‘na vera e propria rivoluzzione. Puro contro la Lega de serie A che, pe’ raccattà quattro sordi ‘n più, ha levato l’esclusiva a Sky, che co’ la parabbola annava benissimo. Mo ‘nvece…”.

“Mo ‘nvece ad’è così e te tocca stacce” sentenziò Barbara. “Voi protestà? Allora devi da disdì l’abbonamento. E’ l’unico sistema sicuro pe’ nun incazzasse”.

“Così me levi l’unica distrazzione che m’ad’è rimasta” commentò Antonio.

“E allora zitto e sopporta!” disse Barbara.

Antonio continuò a smanettare sul pc poi, a un certo punto si fermò e gli brillarono gli occhi. “Guarda Ba’, guarda!” esclamò. “Puro li politici se so’ interessati ar problema. De tutti li partiti. Pure loro dicono peste e corna de Dazn. Speriamo che serva a quarche cosa…”.

“Antò – concluse Barbara – quanto sei ingenuo. Ce credo che li politici de tutti li partiti hanno preso pelo. Perché li tifosi so’ puro elettori. E ‘r 25 settembre ad’è vicino…”.

 

Sinossi

“Avventure in città” era uno storico appuntamento quotidiano della Cronaca di Roma del Messaggero del secolo scorso, scritto da Giancarlo Del Re, giornalista del quotidiano romano, ma anche scrittore, umorista, sceneggiatore, paroliere e creatore di serie televisive.

Giancarlo-Del-Re_ 02    sassi

Arnaldo Sassi, che con Del Re ha lavorato durante la sua permanenza romana dal 1979 al 1991, ha voluto riprendere a modo suo questa rubrica per rendere omaggio all’amico e collega e per rinverdire il ricordo di una delle più seguite rassegne giornalistiche pubblicate all’epoca dal Messaggero.

 

 

La vignetta è realizzata da Francesca Maurizi di Arte in Bottega.

 

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