Angela Mochi, Cna Benessere e Sanità: “Diffidare di chi vende prodotti e attrezzature dicendo che saranno obbligatori nella fase 2”

“Diffidate di chi, in questi giorni, vi propone l’acquisto di prodotti e attrezzature per le operazioni di disinfezione e sanificazione da effettuare nei vostri saloni, sostenendo che decreti e/o regolamenti per la sicurezza ne indicherebbero l’obbligatorietà. Non sono state varate norme né sono stati resi noti protocolli ufficiali relativamente alle misure da adottare nelle attività per le quali non si conosce ancora la data di riapertura”. La raccomandazione è rivolta da Angela Mochi, estetista, presidente territoriale e componente della presidenza nazionale di CNA Benessere e Sanità, alle imprese di estetica e di acconciatura.

 

“In questi giorni – spiega Angela Mochi – diversi artigiani ci stanno contattando, poiché ricevono offerte per forniture di materiali il cui utilizzo sarebbe, secondo i venditori, obbligatorio nella cosiddetta fase 2. È doveroso, da parte nostra, informare che finora non è stato pubblicato alcun protocollo per la salute e la sicurezza nei centri di estetica e di acconciatura. CNA lavora, a livello nazionale, a stretto contatto con le Associazioni territoriali, per definire un codice di autoregolamentazione per queste attività da condividere con gli operatori, così come è impegnata affinché siano definite, con la massima rapidità, le date per la riapertura e regole omogenee, valide in tutte le regioni, e, soprattutto, applicabili”.

 

Le nostre imprese, come ha dichiarato, nei giorni scorsi, il presidente nazionale di CNA Benessere e Sanità, sono pronte, poiché l’igienizzazione è tra le procedure basilari del loro lavoro, e facilmente possono applicare una serie di misure, come la regolamentazione dell’accesso e della presenza dei clienti, ricevendoli su appuntamento, e la distanza di sicurezza. Ci aspettiamo quindi – afferma Mochi – di poter riprendere a lavorare al più presto. Nel frattempo, occorre essere vigili e, in una fase in cui tutti siamo già alle prese con i mancati ricavi e i costi fissi da sostenere, evitare acquisti di prodotti e attrezzature che non servono”.

 

“Esigiamo piuttosto che per la riapertura siano garantiti la disponibilità dei dispositivi di protezione necessari e il controllo su quelli in commercio”, conclude la rappresentante della CNA.

 

 

 

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