Amici della Terra, lettera a Comune di Acquapendente e Regione Lazio sul controllo dei cinghiali nelle aree protette

Riceviamo e pubblichiamo da Amici della Terra onlus la lettera indirizzata al Comune di Acquapendente ed alla Regione Lazio sul tema del controllo dei cinghiali nelle aree protette.

Al Sindaco del Comune di Acquapendente – PEC comuneacquapendente@legalmail.it
Al Presidente della Regione Lazio – PEC protocollo@regione.lazio.legalmail.it

Per conoscenza
ISPRA – PEC protocollo.ispra@ispra.legalmail.it
ATC VT1 – PEC atcvt1@pec.it

OGGETTO: Interventi di controllo ed eradicazione della peste suina nella specie cinghiale.
Il Comune di Acquapendente, con una prima ordinanza n. 17 del 6/2/2024 ed un’altra n. 25 del 29.2.2024, ha disposto il divieto di circolazione veicolare e pedonale in alcune aree della Riserva Naturale di Monte Rufeno, in cui si svolgeranno le attività di abbattimento dei cinghiali attraverso la forma di “girata”.
Tale disposizione deriva dalle indicazioni contenute nel “Piano regionale interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nella specie cinghiale (PRIU)”, approvato con DGR della Regione Lazio n. 650/2022 ed ulteriori atti conseguenti.
Pur riconoscendo la delicatezza della materia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, riteniamo che tale modalità di contenimento, che viene attuata in deroga delle vigenti norme di funzionamento dell’area protetta e delle misure di conservazione dei siti della Rete Natura 2000, sia da evitare per le inevitabili azioni di disturbo all’interno dell’area protetta.
Roma, 28 febbraio 2024

Ci pare di capire che tali ordinanze potranno essere replicate nei prossimi mesi, amplificando il disagio per le comunità faunistiche dell’area protetta, nonché per i frequentatori dell’area cui sarà interdetta la fruizione.
Siano a conoscenza di sistemi meno invasivi adottati in altre aree protette, come il ricorso ad appositi recinti di cattura o mediante abbattimento da posto fisso, come pure incrementando il prelievo fuori dell’area protetta, che avrebbero potuto contemperare in modo più efficace le varie esigenze sopra rappresentate.
Per ultimo sottolineiamo il carattere episodico di tali attività che, se non inserite organicamente in un corretto piano di gestione e di raccordo anche con i territori limitrofi, come indicato anche da ISPRA, rischiano di perdere di ogni efficacia.
Chiediamo pertanto una tempestiva riflessione su quanto sopra evidenziato, rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti.

La Presidente
Monica Tommasi

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