A Ferento, Fellini, Sordi, Viterbo e Nevina Scorsino, la sposa del film La Strada

di Luciano Costantini

Fellini, Sordi, Viterbo: triangolo perfetto di un rapporto nato negli anni Cinquanta e che il tempo ha reso più gagliardo, più vivido e apprezzato come uno stagionato rosso di gran pregio. L’omaggio della città al grande cineasta e all’indimenticabile Albertone nazionale si celebra in uno splendido tramonto al teatro romano di Ferento. Un “Appuntamento” al quale Viterbo (Città del cinema) risponde con puntuale gratitudine anche se la cavea è solo parzialmente occupata. Maledetto Covid che non rispetta luoghi, persone, ricordi, sentimenti e impone la separazione fisica. Conduce la serata Giuseppe Rescifina, la musica è affidata alla regia di Giancarlo Necciari. Alessandra Ragonesi con i suoi balletti accompagna i ricordi del regista e dell’attore. In platea, prima fila, elegantemente vestita, Nevina Scorsino, testimone vivente di un passaggio del film “La Strada”, girato a Bagnoregio. Fellini la volle come sposa per un ciack di una trentina di secondi. Lei in bianco, insieme al marito, anche nella realtà. Il racconto di Nevina è breve ma significativo di quelle riprese, di quel regista, di quel “trabiccolo” a motore venduto alla troupe e che renderà famoso il lungometraggio e Giulietta Masina. Poi l’amarcord del console del Touring Club, Vincenzo Ceniti: un pezzo di Viterbo degli anni Cinquanta, l’incontro con Sordi, i pochi secondi da comparsa nel film “Il vigile”. Altri tempi, suggestioni intense di un tiepido tramonto d’estate.

 

 

 

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