Enpa Viterbo: “Botti di fine anno, una tradizione che deve finire”

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Sono sempre di più le persone che ogni anno si schierano contro i fuochi d’artificio (quelli regolarmente autorizzati) ma soprattutto contro i botti selvaggi e illegali, sparati la sera di Capodanno per ore, insistentemente, senza cautela e senza pietà per gli animali. Non parliamo solo di cani e gatti o di quelli che vivono nelle nostre case o giardini, ma di tutta la fauna selvatica e che sono le vittime di questa serata che per gli umani è solo divertimento. Eppure qualcosa stride. Non ci si può più barricare dietro l’ottusa parola “tradizione” per giustificare tanta sofferenza. La tradizione si può evolvere alla luce di una sensibilità crescente verso l’ambiente e il mondo degli animali. Ogni anno in Italia migliaia di animali muoiono a causa dei petardi e fuochi di fine anno. Di questi molti sono uccelli, che spaventati perdono il senso dell’orientamento e fuggono istintivamente, ferendosi a morte contro un ostacolo a causa del buio. Altri abbandonano terrorizzati il loro dormitorio invernale (alberi, siepi o tetti), vagando nel buio alla cieca; così muoiono per il freddo e di fame perché non sono in grado di trovare cibo in questa stagione. Per non parlare degli animali che vivono in casa. Ma la notte dei volontari è lunga e costellata di dolore e chilometri percorsi in tutto il territorio per cercare di salvare gli animali che stanno morendo di paura. Fino all’alba quando i volontari vanno a cercare i dispersi, quelli scappati, magari precipitati in dei dirupi, nascosti. Quelli che, mentre noi umani alzavamo i calici, morivano di paura. Si può e si deve abolire questa tradizione, che dal dolore non nasce nulla di buono. Esistono gli spettacoli di luce, quelli con i droni: altrettanto magici ma che non si trascinano dietro vittime innocenti di un divertimento che non fa più ridere (quasi) nessuno. Buon anno a tutti.

Massimiliano Fumoso
Enpa sezione di Viterbo e provincia

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