Venezia77: I predatori di Pietro Castellitto, film esordio che critica brillantemente la società

di Nicole Chiassarini

I predatori è il film esordio alla regia del giovane Pietro Castellitto, figlio d’arte di Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto. La pellicola ha partecipato nella sezione Orizzonti della 77esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, conquistando il premio per la miglior sceneggiatura.
Due famiglie di estrazione sociale e culturale totalmente differente, i Pavone e i Vismara, si incontrano nella giungla metropolitana romana. Un incidente porterà questi due poli, apparentemente opposti, ad incontrarsi, portando a galla pazzia e segreti. Nessuno è ciò che sembra essere, ognuno nasconde un segreto e tutti sono predatori.
Come sua opera prima, Pietro Castellitto, ci propone una pellicola originale, difficile da trovare nel panorama cinematografico italiano. Surreale e irriverente, I predatori è un esilarante commedia sugli stereotipi sociali e politici, tipici della comunità italica.
Da subito, il regista apre ad un ironico ventaglio di personaggi ben caratterizzati e stereotipati, offrendo una visione grottesca della pazzia che li accompagna e delle situazioni in cui si ritrovano implicati. Un vero e proprio quadro comico, ma allo stesso tempo critico, dell’Italia e dei suoi abitanti.
Medici, accademici, e criminali di provincia sono i protagonisti di questa sceneggiatura vincente. Questi si muovono in modo esilarante e demenziale, ma in grado di volgere ad una sfera tragicomica grazie ai potenti stereotipi proposti sullo schermo.
Un risultato ottenuto anche grazie all’ampio e ottimo cast (Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Giulia Petrini e anche lo stesso Pietro Castellitto), nonché alla scelta registica sorretta da interpretazioni frenetiche e infuocate, che hanno donato una visione funzionale e un ritmo dalla natura di sketch, ricercato all’interno del film.
Così, tra militanti di estrema destra, donne e registe frustrate e mariti succubi, I predatori ci fa vedere un cast che da subito ha dato fiducia ad una sceneggiatura colma di surrealismo, all’interno della quale nessuno viene mai risparmiato, tantomeno è indulgente con il prossimo.
Il giovane Castellitto ha un potenziale enorme e ce lo ha dimostrato cimentandosi in una storia molto complessa, che si dirama poi in innumerevoli linee narrative che si intrinsecano in modo rocambolesco e improbabile. Un elemento che sicuramente darà quell’indesiderato effetto della “troppa carne al fuoco”, ma che riesce comunque a trovare rimedio grazie al brillante script e agli imponenti dialoghi al suo interno.
I predatori è un film in cui si ride in molti modi diversi, sferzando in modo beffardo la nostra società colma di egoismo e meschinità. Perciò ogni personaggio risulta sprezzante, anticonformista, anarchico, cinico e colmo di rabbia nei confronti di chi la vita cerca di viverla senza banalità. Il risultato è il trionfo di una società che Castellitto ci mostra spietata e materialista, dove non esiste neppure una parvenza di sincerità.
Uno dei migliori film italiani di Venezia77, una sorpresa che verrà ricordata a lungo, dalla natura indefinita, ma molto eloquente, dal forte messaggio politico e sociale che si accompagna alla storia, la filosofia e lo studio antropologico degli italiani. Pietro Castellitto ci ha dimostrato ancora una volta la natura del cinema, fonte di intrattenimento, ma soprattutto di riflessione. Dal 22 ottobre il film sarà al cinema.

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