Successo al Cedido de “L’ultimo Pasolini: tra forma e realtà” con la scrittrice Rosella Lisoni

La Biblioteca del Cedido di Palazzo Papale sabato 12 febbraio ha ospitato la presentazione del libro dedicato a L’ultimo Pasolini: tra forma e realtà dell’autrice Rosella Lisoni.
Un pubblico attento ha seguito l’esposizione dei passi salienti della vita del grande regista bolognese esposti dall’autrice.
Dell’uomo Pasolini si è delineato il  rapporto con la madre, col mondo femminile, elemento positivo e poetico, e con quel mondo maschile, paterno che ha voluto rappresentare potere, corruzione, istituzioni.
Rosella Lisoni ha evidenziate come nell’ ultimo periodo di vita sebbene stanco, incupito, disilluso l’ ultimo Pasolini non si arrenda e continui in solitudine la sua invettiva contro la borghesia e il consumismo, contro una classe sociale  da lui rappresentata come ” una malattia”, classe colpevole di aver desacralizzato la realtà.
E’ stato sottolineato come l’elemento mitico delle prime prove di regia pasoliniane nel corso degli anni negli anni settanta, successivamente alla regia dei film della Trilogia della vita, si siano tramutati in qualcosa di mortifero, in cui la poesia ha perso il potere e la forza di ergersi a salvatrice di mondo.
Pasolini è certamente nostalgico, ma non di un mitico tempo passato e perduto che sarebbe da recuperare per conservare (una sorta di aurea aetasleit motiv che spesso oggi purtroppo tormenta i discorsi politico-sociali), ma di un uomo perduto.
Significativo il racconto del rapporto del poeta con il mondo delle borgate e dei giovani  “borgatari’ quali,  i fratelli Citti, Ninetto Davoli che hanno avuto un ruolo decisivo nella vita e nell’ opera pasoliniana.
Dal tutto emerge in Pasolini la nostalgia di un’irriducibile passione sociale.
La scrittrice Lisoni prosegue il programma di appuntamenti per ricordare PPP a 100 anni dalla nascita, che cadrà il 5 marzo prossimo (Bologna, 5 marzo 1922).
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